Battaglia di Sluis: differenze tra le versioni

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Il giorno 23 giugno verso mezzogiorno, dopo aver raccolto altre navi della flotta del Nord comandata da de Morlay, Edoardo giunse in prossimità di [[Blankenberg]], a circa dieci miglia ad ovest della baia di Sluis. Tre cavalieri sbarcarono in esplorazione, riuscendo a discernere l'entità della flotta nemica e la sua disposizione, distinguendo anche la presenza di 19 [[Nave d'alto bordo|navi d'alto bordo]].<ref name = ronc>{{cita|De la Roncière|pag. 444-457|ronc}}</ref> La marea non era però più favorevole per un attacco, quindi gli inglesi rimasero in attesa:<ref>Si inserisce qui l'origine di un episodio controverso della battaglia: secondo alcune fonti, cui la parte francese conferisce maggiore importanza (cfr. {{cita|De la Roncière|pag. 452|ronc}} e {{cita|Nicholas|pagg. 38-69|nicholas}}), gli inglesi avrebbero durante la notte inviato emissari, tra cui il vescovo di Lincoln, a invocare l'aiuto dei fiamminghi abitanti nei dintorni, i quali in numero di ottomila su sessanta navi avrebbero durante la notte successiva dato man forte contro gli odiati francesi; non è chiaro, se ci fu, il ruolo giocato dalle popolazioni circostanti, o se si sia trattato di una manovra di aggiramento messa in atto dalla flotta inglese.</ref> la sera, o durante la notte, i francesi si avvicinarono a terra portandosi verso la bocca del fiume, e l'alba vide le due flotte piuttosto vicine, ma la marea impedì agli inglesi di attaccare fino a mezzogiorno. Con una disposizione simile a quella successivamente impiegata in ambito terrestre, Edoardo mise all'avanguardia grandi navi cariche di arcieri alternate ad altre che portavano [[fanteria]], mentre un corpo di riserva era costituito da vascelli più piccoli difesi solo da arcieri. Le navi inglesi erano disposte su due linee ed è presumibile che la prima abbia attaccato frontalmente, la seconda abbia invece intrapreso una manovra di aggiramento ai fianchi.<ref name = nicholas/>
 
I francesi erano sulla difensiva: Quiéret e Béhuchet avevano schierato le loro forze su tre o quattro linee, con le navi legate l'un l'altra tramite corde e catene (le battaglie navali all'epoca erano a tutti gli effetti scontri campali su incerte posizioni galleggianti); all'avanguardia stavano tra le altre quattro grandi navi, di cui la maggiore (la ''Christopher'', già nave ammiraglia inglese, [[Battaglia di Arnemuiden|catturata l'annoquasi primadue inanni unprima]] nel porto fiammingodi [[Arnemuiden]]) era difesa da [[balestrieri genovesi]]. Invano, e sino all'ultimo momento, Boccanegra tentò di far comprendere ai colleghi francesi il rischio di subire un attacco entro una baia, perdendo il vantaggio dato dalla manovrabilità delle galee, di cui gli inglesi erano sprovvisti. All'alba gli inglesi si portarono al largo, con una manovra che destò nello schieramento avversario la parvenza di una ritirata, ma solo per prendere meglio il vento e la marea ed avere il sole alle spalle. Poco dopo invertirono la rotta e verso le 12 la battaglia ebbe inizio, con la ''Christopher'' che venne attaccata per prima.<ref name = sew/><ref name = nicholas/>
 
La battaglia fu una lunga successione di [[Combattimento corpo a corpo|corpo a corpo]] per abbordare o respingere abbordaggi, durata un giorno e una notte; ma la sconfitta francese iniziò, dopo otto ore di combattimenti, con la cattura delle grandi navi dell'avanguardia, che gettò nello sconforto la gran parte degli equipaggi. Mentre solo alcune unità ancora resistevano, le galee genovesi riuscirono col favore della notte a guadagnare il mare aperto, insieme ad alcuni vascelli leggeri francesi, conseguendo anche una vittoria simbolica con la cattura della nave che portava il guardaroba di Edoardo.<ref name = nicholas/>