Lingua daca: differenze tra le versioni

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|città=Roma
|anno=1966}}</ref> è una [[Lingue indoeuropee|lingua indoeuropea]] parlata dall'antico popolo dei [[Daci]]. È stato spesso considerato come appartenente allo stesso ramo indoeuropeo della [[lingua tracica]]. Molte delle caratteristiche del Daco sono sconosciute e in discussione. Poche le testimonianze scritte in Daco. Ciò che si sa di questa lingua ci viene da:
* [[Toponimo|toponimi]], idronimi, nomi propri (inclusi nomi di re) e i nomi di circa cinquanta piante scritti in testi greci e romani (vedere [[Lista dei nomi daci di piante]]).
* le parole di substrato contenute nell'attuale [[lingua rumena]], che è parlata in quasi tutti i luoghi in cui vissero i Daci: ci sono circa 400 parole di origine incerta (come ''brânza'' "formaggio", ''balaur'' "drago", ecc.), alcune delle quali hanno dei corrispettivi in [[lingua albanese]]. Queste parole potrebbero essere entrate dal Daco in tempi antichi e potrebbero quindi essere relitti di quella lingua.
* iscrizioni in Daco; ''Decebalus Per Scorilo'' è la più lunga iscrizione nota. Il poeta [[Storia di Roma|romano]] [[Publio Ovidio Nasone]] imparò la lingua daca dopo essere stato esiliato a Tomis (odierna [[Constanţa]]) in Dacia. Egli compose poesie in quella lingua, ma non si sono conservate.