Arvali: differenze tra le versioni

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Si autodefinivano “''figli della madre terra'' “, e nel loro ufficio, oltre che alla dea Cerere, essi compivano sacrifici anche per il [[dio]] [[Bacco]], per ingraziarselo nella speranza di una buona produzione delle viti. I sacrifici si compivano principalmente con l'offerta dei prodotti della terra che venivano bruciati o sparsi al vento nei campi o imbevendo la terra dei loro succhi.
 
Nel [[493 a.C.]], i [[Civiltà romana|Romani]] costruirono un grande [[tempio]] dedicato alla dea Cerere, all'interno del quale, i sacerdoti Arvali celebravano i loro riti e le loro funzioni, coltivando il culto della dea.
 
Alla fine della [[Repubblica (forma statuale)|Repubblica]] il collegio fu riorganizzato da [[Augusto]] e da allora l'imperatore ne fece parte di diritto, tanto che talora il numero dei fratres superò i 12.