Offensiva Ostrogožsk-Rossoš': differenze tra le versioni
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==Conclusione==
{{vedi anche|Operazione Stella|Terza battaglia di Char'kov}}
Mentre una parte delle forze sovietiche era impegnata a rastrellare le varie sacche di resistenza, a schiacciare le colonne in fuga e a cercare di impedire alle residue truppe dell'Asse di sfuggire dalla trappola, gli elementi meccanizzati e di cavalleria dell'Armata Rossa, dopo aver rapidamente chiuso la manovra a tenaglia su Alekseevka, avevano proseguito verso ovest per sfruttare l'enorme falla aperta nello schieramento nemico a causa del crollo della
Contemporaneamente la 3ª Armata corazzata del generale Rybalko, dopo la riuscita avanzata in profondità, doveva impegnare subito i suoi carri armati a ovest per sbaragliare i nuovi precari sbarramenti tedeschi, il cosiddetto ''Gruppo Lanz '' che peraltro stava per ricevere un potente rinforzo con l'arrivo del 2º Panzerkorps [[Waffen-SS]] proveniente dalla [[Francia]], e muovere in direzione di [[Char'kov]], in cooperazione con le forze del Fronte Sud-Ovest del generale Vatutin che avrebbero forzato il fiume [[Donec]]<ref name="JE34"/><ref> {{Cita|Carell2000|pp. 207-211|Carell 2000 |harv=s}}</ref>.
Queste nuove ambiziose operazioni, pianificate dallo Stavka fin dal [[20 gennaio]], avrebbero dato luogo alla [[Offensiva Voronež-Kastornoe]] e alla successiva [[Operazione Stella]], caratterizzata dalla breve riconquista di Char'kov([[15 febbraio]]) da parte dei corpi corazzati del generale Rybalko. L'interminabile offensiva sovietica sembrava inarrestabile, il Gruppo d'Armate B tedesco aveva praticamente cessato di esistere e sarebbe effettivamente stato sciolto da Hitler a metà [[febbraio]]); le armate "satelliti" erano state distrutte, mentre anche i tedeschi sembravano incapaci di ristabilire la situazione. Le truppe tedesche della 6ª Armata accerchiate a Stalingrado si arresero il [[2 febbraio]]<ref>{{Cita|Erickson2002-2|pp. 34-40|Erickson 2002-2 |harv=s}}</ref>.
==Note==
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