Corruzione ambientale: differenze tra le versioni

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[[File:World_Map_Index_of_perception_of_corruption.svg|thumb|600px|Distribuzione planetaria dell'[[Indice di percezione della corruzione]], secondo i dati del [[2010]]. La minore percezione è associata al colore blu, mentre i valori peggiori sono indicati in rosso]]
 
Si parla di dimensione '''ambientale''' del sistema di '''[[corruzione]]''', quando il relativo fenomeno sociale e criminoso raggiunge un così vasta disseminazione, e un così alto livello di integrazione, nell'attività politica, amministrativa ed economica in un determinato contesto nazionale o regionale, da indurre le persone implicate a convincersi che determinati comportamenti, quali la prestazione dell'indebito, altrimenti illeciti, facciano parte di una consolidata prassi, utilizzata da tutti, a tal punto diffusa da [[tecniche di neutralizzazione|neutralizzarne]] i risvolti criminosi, facendola apparire, se non proprio lecita, almeno "normale".
 
==Corruzione ambientale nel mondo==
Perché raggiunga la dimensione ambientale, la corruzione deve costituirsi come sistema disseminato ed endemico. La percezione di questo fenomeno è oggetto di indagine e misurazione secondo le procedure della [[sociologia]] e dell'[[econometria]], attraverso indicatori come il ''[[Indice di percezione della corruzione|Corruption Perceptions Index]]'' di [[Transparency International]], che misura "il grado al quale è percepita la corruzione esistente tra [[pubblici ufficiali]] e [[politici]]".
 
La corruzione endemica è una condizione molto comune nel corso della storia umana e che, in [[storia contemporanea|epoca contemporanea]], è spesso radicata nei sistemi politico-economici dei [[Paesi in via di sviluppo|paesi sottosviluppati]], nei quali essa costituisce al tempo stesso conseguenza e causa del [[sottosviluppo]], oltre che ostacolo all'emancipazione da tale condizione.
 
===Effetti politici ed economici===
[[File:Corruption-Nouakchott.jpg|thumb|300px|[[Campagna pubblicitaria|Campagna di sensibilizzazione]] contro la proliferazione della [[corruzione]] a [[Nouakchott]] ([[Mauritania]])]]
 
I rapporti tra [[sviluppo economico]] e [[corruzione]] sono da tempo oggetto di indagine e ricerca. Secondo uno dei protagonisti di questo approccio, il [[Premio Nobel per l'economia]] [[Gunnar Myrdal]], la presenza di un sistema di corruzione ambientale ingenera situazioni di "inerzia, [...] inefficienza [''e''] irrazionalità", con effetti esiziali che si abbattono sul "processo di [[Decision making|formazione delle scelte]] politiche e di pianificazione"<ref name="G. Myrdal, p. 293">[[Gunnar Myrdal]], in ''Il dramma dell'Asia'', 1971, p. 293 (citato in [[Franco Cazzola]], ''[http://www.treccani.it/enciclopedia/corruzione_%28Enciclopedia-delle-Scienze-Sociali%29/ «{{Maiuscoletto|Corruzione}}»]'', ''Enciclopedia delle Scienze Sociali'', [[Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani]])</ref>, inibendolo<ref name="G. Myrdal, p. 293"/> e generando caos e instabilità politica, e [[stagnazione economica]]<ref name="F. Cazzola">[[Franco Cazzola]], ''[http://www.treccani.it/enciclopedia/corruzione_%28Enciclopedia-delle-Scienze-Sociali%29/ «{{Maiuscoletto|Corruzione}}»]'', ''Enciclopedia delle Scienze Sociali'', [[Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani]])</ref>.
 
Inoltre, sempre secondo [[Gunnar Myrdal|Myrdal]], è sufficiente la sola percezione diffusa dell'esistenza di un sistema endemico e generalizzato di corruttela, perché sia incrinata la stessa [[credibilità]] e l'efficacia della figura del funzionario integerrimo, il quale, trovandosi a pretendere il rispetto di regole, può essere facilmente dissuaso con l'arma del [[ricatto]]: può essere infatti il facile bersaglio di accuse false e strumentali, ma molto credibili in un contesto di degrado, come l'aver tentato una [[concussione]]<ref name="G. Myrdal, p. 294">[[Gunnar Myrdal]], in ''Il dramma dell'Asia'', 1971, p. 294 (citato in [[Franco Cazzola]], ''[http://www.treccani.it/enciclopedia/corruzione_%28Enciclopedia-delle-Scienze-Sociali%29/ «{{Maiuscoletto|Corruzione}}»]'', ''Enciclopedia delle Scienze Sociali'', [[Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani]])</ref>
 
===Corruzione ambientale in Italia===
Particolarmente singolare è il caso dell'[[Italia]] che, pur annoverata tra i primissimi paesi ad economia avanzata, ottiene tra questi la peggiore performance in termini di percezione diffusa dell'illegalità legata alla corruzione.
 
Il sistema di corruzione ambientale radicato nel sistema italiano è venuto alla ribalta della cronaca con particolare risalto nei primi [[anni 1990|anni '90novanta]], con lo svelamento del sistema che fu detto di [[Tangentopoli]], ad opera dell'[[Mani pulite|inchiesta Mani pulite]]: in quell'occasione, fu coniata la [[polirematica]] ''dazione ambientale'', caratteristica del lessico del cosiddetto [[dipietrese]], con cui «''[[dazione in pagamento|dazione]]''» indicava l'erogazione della tangente, mentre l'[[epiteto]] «''ambientale''» sottolineava la pervasività del sistema di corruzione nella [[Milano]] degli [[anni 1990|anni novanta]], in cui la corresponsione illecita era una pratica così scontata e automatica da non dover essere nemmeno più richiesta: «''Più che di corruzione o di [[concussione]], si deve parlare di dazione ambientale, ovvero di una situazione oggettiva in cui chi deve dare il denaro non aspetta più nemmeno che gli venga richiesto; egli, ormai, sa che in quel determinato ambiente si usa dare la mazzetta o il pizzo e quindi si adegua''»<ref>[[Antonio Di Pietro]] in [http://www.societacivile.it/focus/articoli_focus/mani_pulite.html ''Mani pulite, anno zero''], ''[[Micromega]]'', 2004 (da societacivile.it, url consultato il 1º dicembre 2011</ref> L'erogazione "automatica" della "dazione" non richiede quindi nemmeno la necessità di esplicitare una richiesta, ed essa avviene in adeguamento a un prassi percepita come corrente e ineludibile. Non vi è, da parte del funzionario, la costrizione: nondimeno, in questo caso, si parla in giurisprudenza e in dottrina di ''concussione ambientale''<ref>Vincenzo Cuzzola, Carlo A. Indellicati, ''La responsabilità penale dei dipendenti pubblici'', 2005 (p. 45)</ref>, in cui l'induzione si esprime attraverso il silenzio del funzionario infedele<ref>Vincenzo Cuzzola, Carlo A. Indellicati, ''La responsabilità penale dei dipendenti pubblici'', 2005 (p. 41)</ref>, che sfrutta la convinzione, più o meno fondata, dell'interlocutore, di non poter ricevere un [[Trasparenza (società)|trattamento trasparente]] e [[Principio dell'imparzialità|imparziale]] se non attraverso regalie<ref>[[Antonio Pagliaro]], ''Il diritto penale fra norma e società'', Vol. 2, 2009, p. 57</ref>.
 
==Note==
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*[[Antonio Di Pietro]] in [http://www.societacivile.it/focus/articoli_focus/mani_pulite.html ''Mani pulite, anno zero''], ''[[Micromega]]'', 2004
*Vincenzo Cuzzola, Carlo A. Indellicati, ''La responsabilità penale dei dipendenti pubblici'', Halley editrice, 2005 ISBN 9788875890926 (p. 41)
*[[Piercamillo Davigo]], [[Grazia Mannozzi]], ''La corruzione in Italia. Percezione sociale e controllo penale'', [[Laterza]], 2007
*[[Donatella Della Porta]], [[Alberto Vannucci]], ''Mani impunite. Vecchia e nuova corruzione in Italia'', [[Laterza]], 2007
*[[Antonio Pagliaro]], ''Il diritto penale fra norma e società'', Volume 2, [[Giuffrè Editore]], 2009, ISBN 9788814144424