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Un'altra espressione degli elementi khok e mishpat all'interno delle [[mitzvot]] è la distinzione tra comandamenti biblici (''mitzvot d'oraita'') e [[letteratura rabbinica|comandamenti rabbinici]] (''mitzvot d'rabbanan''). I comandamenti della Bibbia sono i [[613 mitzvot|613 precetti]] esplicitamente o implicitamente contenuti nei [[Pentateuco|cinque libri di Mosè]]. I comandamenti rabbinici sono le leggi istituite dai [[maestri ebrei|saggi ebrei]] attraverso le generazioni. (Ad esempio, [[preghiera ebraica|pregare]] tre volte al giorno, recitare il [[Kaddish]] per i defunti, recitare una benedizione prima di mangiare, accendere le candele dello [[Shabbat]], e le [[festività ebraiche|feste]] di [[Chanukah]] e [[Purim]] – sono tutte istituzioni rabbiniche. Effettivamente, una parte importante di ciò che chiamiamo "[[Ebraismo]]" è di origine rabbinica.)
 
Entrambi sono ugualmente vincolanti per l'ebreo. I saggi istituirono le loro leggi in base all'autorità divina espressa nel versetto: "Tu agirai in base a quello che essi ti indicheranno ... e avrai cura di fare quanto ti avranno insegnato." ({{passo biblico2|Deuteronomio|17.10}}). Quindi la benedizione recitata prima dell'osservanza di una mitzvah - "Benedetto sia il Signore nostro Dio, Re dell'Universo, che ci ha santificato con i Suoi comandamenti e ci ha comandato di ..." - viene recitato anche per le mitzvot rabbiniche. Dio è il solo istitutore della mitzvah, che sia scritta o accennata nella Sua Torah, o istituita da esseri umani ai quali Egli ha impartito l'autorità di interpretare e salvaguardare le Sue leggi e guidarli con leggi, espresse poi nella vita ebraica. Pur tuttavia, la [[Halakhah]] (La legge della Torah) distingue tra leggi bibliche e leggi rabbiniche, applicando una diversa serie di standard per ciascuna delle due categorie. Una di queste differenze è che, secondo molte autorità halakhiche, le leggi bibliche definiscono la natura del loro oggetto, mentre quelle rabbiniche sono solo i divieti nei confronti della [[Persona (filosofia)|persona]]. Ad esempio, se la legge biblica vieta un dato cibo, ciò indica che la sostanza stessa del cibo è intrinsecamente negativa e profana; invece la proscrizioneprescrizione rabbinica di un certo alimento è un divieto strettamente legato alla persona, alla quale viene proibito di consumerlo.<ref name="Rebbe"/>
 
Di primo acchito, ciò sembra indicare che le mitzvot rabbiniche sono meno "reali" di quelle bibliche e che, mentre la legge biblica riguarda la natura stessa del suo oggetto, la legge rabbinica si sovrappone sulla vita umana, con l'autorità di comandare e istruire, ma non di definire la realtà. Ad un livello più profondo, però, l'ortodossia afferma che la legge rabbinica è l'espressione più elevata dell'essenza della mitzvah come volontà divina. La [[fede ebraica]] sostiene che le mitzvot bibliche definiscono la natura del nostro mondo, esprimendo il fatto che il loro elemento predominante è il ruolo della mitzvah come modellatrice e illuminatrice della realtà creata. Ciò non accade per il comandamento rabbinico, che si occupa solo di ciò che l'uomo deve o non deve fare, e non con come questo influenzi lui o il suo mondo. Afferma quindi l'elemento di "decreto" della mitzvah: la mitzvah che trascende qualsiasi relazione con la vita fisica, avente lo scopo esclusivo di realizzare un desiderio divino.