Totòtruffa '62: differenze tra le versioni
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==Trama==
Antonio
Antonio impiega quasi tutti i suoi "guadagni" per pagare gli studi della figlia Diana che risiede in un importante collegio. La ragazza è all'oscuro della vera attività del padre, che le fa credere di essere invece un importante diplomatico sempre in giro per il mondo. Ma il destino ci mette lo zampino: Antonio truffa involontariamente il giovane figlio del commissario (fidanzatosi nel frattempo proprio con la figlia di lui), facendosi pagare per un posto di lavoro fittizio che poi, scoperta la paternità del giovane, dovrà per forza trovargli: lo sistemerà come ragioniere presso un equivoco garage, dove il giovane Malvasia finirà per essere coinvolto nei loschi affari del suo datore di lavoro ed arrestato. Tutto si risolverà per il meglio quando Antonio riceverà, all'improvviso ed inaspettatamente, una miliardaria eredità dall'America che gli permetterà di restituire il maltolto a tutti i suoi truffati, tranne il povero "contatore viaggiante", censitore di piccioni interpretato da [[Pietro De Vico]], ed a garantire un futuro alla figlia, che convola a nozze con il figlio del suo amico commissario.
Fra le varie scene dove vengono rappresentate le varie "truffe" organizzate dai due, la ''vendita della [[Fontana di Trevi]]'' a un credulone turista italo-americano
==Curiosità==
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