Alfonso VI di León: differenze tra le versioni

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Sancho II, nel [[1072]], rivolse le armi contro il León di Alfonso VI, che venne sconfitto nella [[battaglia di Golpejera]], vicino a [[Carrión de los Condes]], dal braccio destro di Sancho, [[El Cid|Rodrigo Diaz de Bivar]], detto ''el Cid''; Alfonso fu fatto prigioniero e rinchiuso in una prigione a [[Burgos (Spagna)|Burgos]], ma Sancho fu convinto dalla sorella Urraca a permettere al fratello di recarsi in esilio a [[Toledo]] presso il re [[musulmano]] di Toledo, che era suo tributario.<br />Sancho II, dopo il [[regno di Galizia]], occupò allora il [[regno di León|quello di León]], riunendo così nuovamente il regno che era stato di suo padre.
 
I nobili del León non accettarono il fatto compiuto e si strinsero attorno alle sorelle, soprattutto ad Urraca, che si fortificò nella sua signoria, la città di [[Zamora (Spagna)|Zamora]].<br />Sancho II dapprima espugnò la signoria di [[Toro (Spagna)|Toro]] della sorella Elvira e poi pose l'assedio a Zamora il [[4 marzo]] del [[1072]].<br />Dopo circa 7 mesi di assedio, il [[6 ottobre]] del [[1072]], secondo il ''[[Chronicon regum Legionensium]]''<ref name=Pelagius>Il ''[[Chronicon regum Legionensium]]'' è la storia dei re di León, dall'inizio del regno di [[Bermudo II di León|Bermudo II]] ([[982]]), sino alla morte di [[Alfonso VI di Castiglia|Alfonso VI]] ([[1109]]), scritta verso il [[1120]], dal vescovo e storico, [[Pelagio da Oviedo]], detto il favolista, per le molte invenzioni.</ref> Sancho fu assassinato a tradimento durante l'assedio, sotto le mura di [[Zamora (Spagna)|Zamora]], da un suo soldato, Vellito Ariulfo (Secondo la ''[[Cronaca Burgense]]''<ref name=Cronaca>La ''[[Cronaca Burgense]]'' è composta da annali scritti, in latino, nel corso del [[XIII secolo]] e ritrovati, dopo secoli, nella cattedrale di Burgos (da cui il nome); furono compilati nella [[Comunità autonome della Spagna|regione]] della [[La Rioja (Spagna)|Rioja]] e sono inerenti alla storia della [[Castiglia]] e della [[Navarra]], dalla nascita di Gesù Cristo alla [[Battaglia di Las Navas de Tolosa]], del [[1212]].</ref> invece, pare che un nobile zamorano, [[Bellido Dolfos]], forse amante di Urraca, fingendosi disertore, avesse invitato Sancho a seguirlo per fargli vedere il punto debole delle mura, separandolo così dalla sua guardia, e lo avesse assassinato)<ref name=CASTILE/>.
 
Dopo la morte di Sancho II, i nobili castigliani continuarono l'assedio di Zamora; Garcia tornò in Galizia, mentre Alfonso VI, che era tornato in León, e poiché il fratello maschio primogenito, Sancho, non aveva lasciato eredi, si prodigò a garantire che se fosse stato riconosciuto re di Castiglia avrebbe trattato i nobili castigliani alla stregua dei nobili leonesi; ma il sospetto che Urraca e Alfonso fossero complici nell'assassinio di Sancho era condiviso dalla maggioranza di loro.<br />Alla fine i maggiorenti castigliani, tra cui il Cid Campeador, dopo aver tolto l'assedio a Zamora, pretesero che Alfonso VI giurasse la sua innocenza in pubblico, sul sagrato della chiesa di Sant'Agata di Burgos; solo allora Alfonso VI fu riconosciuto re di Castiglia dai nobili castigliani.