Kondratij Selivanov: differenze tra le versioni
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Avvenimenti questi che avevano stimolato anche la fantasia di [[Emel'jan Ivanovič Pugačëv]](1740/1742–1775) che nel 1773, dopo aver frequentato i monasteri dei vecchi credenti, che avevano esercitato una considerevole influenza su di lui, proclamò improvvisamente di essere il defunto zar Pietro III e organizzò l'insurrezione dei cosacchi Jaik, che fece scoccare la scintilla di una più estesa rivolta nella regione del basso Volga.
Arrestato dalle autorità zariste e confinato in Siberia a Irkutsk, Selinov nel 1795 riapparve a Mosca proclamando ancora di essere la reincarnazione di Pietro III. Nuovamente arrestato, fu trasferito a San Pietroburgo, dove probabilmente
▲S. fu arrestato dalle autorità zariste e inviato al confino nella città siberiana di Irkutsk, ma nel 1795 riapparve a Mosca ancora come Pietro III. Nuovamente arrestato, fu trasferito a San Pietroburgo, dove probabilmente ricevette la visita dello zar Paolo (Pavel) I (1796-1801), ma avendo esortato il sovrano a castrarsi, fu rinchiuso in un manicomio. Ne fu liberato nel 1802 dietro la pressione di alcuni ricchi e influenti mercanti, suoi seguaci, che lo accolsero nei loro palazzi.
Divenne ben presto molto popolare e venerato negli ambienti aristocratici di San Pietroburgo per le sue radenie (episodi d'estasi mistica): ebbe perfino un incontro con lo zar Alessandro I (1801-1825), la cui benevolenza lo mise al sicuro degli strali delle autorità. Nel 1817 il suo seguace, il mercante Solodovnikov, fece costruire per lui una grande casa, dove si riunivano fino a 300 suoi adepti per assistere alle sue estasi, ma nel 1820 le autorità russe riuscirono a farlo confinare in totale isolamento nel convento di Spaso-Efimyevsky, nella città di Suzdal, dove morì vecchissimo (oltre 100 anni!) nel 1832. -->
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