Torre della Tonnara dell'Ursa: differenze tra le versioni

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Nel 1578 l’architetto reale [[Tiburzio Spannocchi]] nel corso della sua ricognizione la trovò del tutto compiuta e suggerisce che si faccia “guardia continua”.
Suggerimento ripreso nel 1584 da [[ Camillo Camilliani]], e sempre nel 1584 la [[Deputazione del Regno di Sicilia]] decise di includerla tra quelle da essa amministrata, per garantire meglio la gestione militare.
Nel 1714<ref>Castellalfero</ref>, si cita che la torre era a guardia di un piccolo porto in cui un piccolo naviglio, del tipo [[feluca]], imbarcava formaggi e derrate agricole.
 
Nel 1804 la torre è citata in quanto i torrari risultano nella contabilità della Deputazione del Regno, in numero di due con tre cannoni e due fucili a schioppo con un salario di 17 onze l’anno. I cannoni erano sicuramente quelli poi citati dal Mangiapane<ref>Mangiapane, pagp. 40 .</ref> che testualmente riporta : "''… ub cinquant’anni addietro (nel 1863 circa ?) vi si vedevano ancora quattro cannoni. Uno di questi portava l’iscrizione : Magister Ioannes de Balo me fecit 1576. In un altro di detti pezzi, sotto l’effigie di San Benedetto vi era il motto : A vice tronitrui tui formidabunt 1618.''".
 
Nel 1808 la tonnara era tenuta da un concessionario, certo Faro Saputo, mentre la funzione militare era sempre intestata alla Deputazione del Regno di Sicilia, tant’è che dal suo archivio risulta che nel 1811 la torre svolse efficacemente la sua funzione difendendo un naviglio americano, mentre i torrari di Torre Pozzillo furono denunciati e arrestati per non avere difeso una imbarcazione degli USA. Infatti dopo le [[Guerre barbaresche]], ( [[Prima guerra barbaresca]] (1801-1805) e [[Seconda guerra barbaresca]] (1815 -1816) ), gli USA avevano concluso un trattato per il pagamento di tributi agli stati del Nord Africa, pratica che fu poi abbandonata dopo la seconda promossa dal Presidentepresidente USA, Madison, (1815, 24 settembre 1816), e che di fatto segnò l’inizio della fine della pirateria nel Mediterraneo. E indebolendo gli stati “barbareschi” li rese facile preda del colonialismo francese, spagnolo e italiano.
 
Nel 1860 mentre la tonnara restava in proprietà del Comune di Cinisi, la torre passò al Demaniodemanio Militaremilitare e nel 1867 era ricompresa nell’elenco delle torri da dismettere.
 
Ancora nel 1902 il concessionario della tonnara era certo Giuseppe Serughetti, e nel 1907 certi Marsano e Tabl, ma la torre ormai non era più utilizzata.
 
Il complesso a poco a poco andò in rovina e solo durante la seconda guerra mondiale fu ripristinato per le esigenze della difesa costiera e antiaerea. L’edificio della tonnara fu requisito e adibito a caserma della piccola guarnigione, tant’è che il tenente della riserva Natale Leto, lodando i vasti ambienti, vi alloggiava con la moglie, Mary Vella.<ref>Leto</ref> Sul tetto della torre, che fu pesantemente sovradimensionato e risistemato in cemento armato, furono piazzate delle mitragliatrici antiaeree, mentre un bunker fu edificato negli immediatissimi pressi (tuttora esistente e ormai ridotto a latrina abusiva).
 
Nel dopoguerra il complesso fu abbandonato e dopo decenni di occupazione più o meno lecita, dal 1990 al 1992 la torre, e tutto il complesso della tonnara, furono restaurati ad opera dell’architetto, Pietro Giannola da Cinisi, con un intervento promosso dalla Soprintendenza di Palermo.