Iacopo Campanile: differenze tra le versioni

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* Giulia Grisone
 
Il poemetto di Campanile è famoso anche per un episodio di [[plagio]]: nel [[1536]], anno in cui fu stampato ad [[Alife]] nella stamperia domestica del reverendo [[Luigi_Acilio|Aloisio Acilio]]<ref>Iacopo Campanile, ''Opera nuoua nomata Vero tempio de amore'', Allife: per Aloisio Acilio, 1536</ref>, apparve a [[Venezia]] un ''Tempio d<nowiki>'</nowiki>Amore'' scritto da [[Niccolò Franco (letterato)|Niccolò Franco]] e dedicato ad Argentina Rangone. Rispetto al poemetto di Campanile, nel poemetto di Franco il nome delle dame napoletane era sostituito da nome di altrettante dame veneziane<ref>''Tempio d'amore di M. Nicolo Franco'', In Vinegia: per Francesco Marcolini da Forlì, 1536 del mese di Agosto</ref>. Evidentemente Franco intendeva presentarsi come poeta a Venezia, città in cui era arrivato da poco tempo<ref>Franco Pignatti, «[http://www.treccani.it/enciclopedia/nicolo-franco_res-72dcbca6-87ed-11dc-8e9d-0016357eee51_%28Dizionario-Biografico%29/ FRANCO, Nicolò]». ''[[Dizionario Biografico degli Italiani]]'', Volume 50, Roma: Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1998</ref><ref>Carlo Simiani, «Un plagio di Niccolò Franco», ''Rassegna critica della letteratura italiana'', V (1900), pp. 19-26</ref>.
 
== Note ==