Guardia palatina d'onore: differenze tra le versioni
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La '''Guardia Palatina d'Onore''' era
== Origini ==
Il [[14 dicembre]] 1850 Pio IX con apposito decreto fondava la Guardia Palatina, aggregando le preesistenti Guardie Palatine, prima distinte in [[Guardia Civica Scelta]] detta anche Granatiera ed in [[Milizia Urbana]]. Il provvedimento faceva seguito al rientro del Pontefice dall’esilio di [[Gaeta]], ove si era rifugiato a causa dei moti del [[1848]]. Il [[16 novembre]] 1848 infatti, il popolo aveva assaltato il [[Palazzo del Quirinale]], sede del Papa. Nel corso dei torbidi, parte della Guardia Civica non aveva difeso adeguatamente il Pontefice ed il [[Palazzo Apostolico|Palazzo]] ed aveva solidarizzato con i rivoltosi.
Il regolamento interno del nuovo Corpo stabiliva che ''"la Guardia Palatina è destinata al servizio della Sacra Persona di [[Papa|Sua Santità]], e prende il posto nell'Anticamera subito dopo la [[Guardia nobile]]. Presta servizio nei [[Pontificali]] e nelle [[Cappella pontificia|Cappelle
== Il servizio attivo ==
In data 1º gennaio 1851 il Corpo prendeva servizio.
Nel [[1859]] Papa Pio IX, soddisfatto della fedeltà e dell’attaccamento alla sua figura, decideva di premiarlo concedendogli il titolo di Guardia Palatina d'Onore ed istituendone la banda. Contemporaneamente la Guardia riceveva la [[bandiera]] bianco-gialla, recante lo [[stemma]] del Papa e con il puntale sormontato dalla figura in oro di [[San Michele Arcangelo]].
A partire dal [[1860]], lo Stato Pontificio entrava nell’ultimo decennio di vita, che sarebbe terminato nella breccia di [[Porta Pia]].
Nel [[1867]], il Corpo prendeva parte alla difesa contro la minaccia garibaldina, che veniva neutralizzata nella [[Battaglia di Mentana]] dalle truppe franco-pontificie.
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Giungeva infine il 1870: il pomeriggio del [[18 settembre]] la Guardia Palatina montava di servizio per l'ultima volta presso il [[Palazzo del Quirinale]]. In base a specifici accordi con il nascente [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], il Corpo veniva escluso dai patti di resa e di fatto recluso all'interno dell'ormai esiguo possedimento pontificio con un organico di 500 unità.
Il [[7 febbraio]] [[1878]] papa Pio IX moriva; gli succedeva [[papa Leone XIII]]. Il nuovo pontefice manteneva l'approccio positivo nei confronti della Guardia Palatina. Nel [[1892]], mediante un dispaccio del cardinal [[Mariano Rampolla del Tindaro]], [[Cardinale segretario di Stato|Segretario di Stato]], provvedeva a riformare il Corpo, riducendolo ad un [[battaglione]], a sua volta articolato su 4 compagnie. Nel [[1899]] anche le [[uniforme|uniformi]] subivano un ammodernamento.
Nel [[1900]] durante l'[[Anno Santo]], la Guardia Palatina si distingueva per il rendimento profuso. Maggior plauso gli veniva attribuito dalle autorità ecclesiastiche per il servizio gravoso ed ininterrotto compiuto sia in occasione dell’ultimo periodo di vita del Pontefice, sia durante il [[conclave]] da cui sarebbe emersa la figura di [[papa Benedetto XV]] ([[3 settembre]] [[1914]]).
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Terminata la [[Prima guerra mondiale|Grande Guerra]], nel [[1922]] diveniva [[papa Pio XI]]. Il nuovo pontefice esprimeva la propria particolare stima nei confronti del Corpo, sia mediante attestazioni pubbliche, sia durante l'udienza concessa allo stesso il giorno [[11 aprile]] [[1926]], in cui affermava: "Noi vi abbiamo passato in rapida rassegna riconoscendovi uno ad uno, leggendo negli occhi di ciascuno, e per gli occhi e nel cuore, i nobili sentimenti che vi amano e che vi mantengono sempre in codesti vostri ranghi. Davvero voi costituite, diletti Figli, una Guardia della quale qualunque sovrano potrebbe, dovrebbe andare fiero e superbo, una Guardia animata da un sentimento di devozione che si accende e si illumina in un pensiero di fede".
Negli anni successivi la Guardia Palatina continuava il suo normale servizio, benché si profilassero all'orizzonte una serie di eventi molto impegnativi, quali l'Anno Santo del [[1925]], il [[Giubileo
La firma del [[Patti Lateranensi|reciproco riconoscimento]] tra il Regno d'Italia e la [[Città del Vaticano]] nel 1929 permetteva alla Guardia Palatina di fuoriuscire dalla
Il [[10 febbraio]] [[1939]] moriva Pio XI. La [[Seconda guerra mondiale]] vedeva il pontificato di [[papa Pio XII|Pio XII]]. Nel periodo della occupazione nazifascista di [[Roma]] il corpo ebbe di nuovo un vero e proprio ruolo militare, assicurando la [[sorveglianza armata]] dei confini del piccolo stato vaticano. L'organico aumentò di 1425 unità e tra questi furono arruolati anche ebrei romani per proteggerli dalle deportazioni. Al termine del conflitto, la Guardia Palatina consolidava i propri organici e si apprestava a festeggiare i cento anni dalla fondazione.
Dopo i pontificati di Pio XII e [[papa Giovanni XXIII|Giovanni XXIII]], il [[21 giugno]] [[1963]] veniva eletto [[papa Paolo VI|Paolo VI]], già Segretario di Stato durante la permanenza sulla cattedra di Pietro di Pio XI e di Pio XII. Egli spenderà per il Corpo parole di compiacimento e concederà, in occasione della festa annuale del [[26 giugno]] [[1966]], la Medaglia d'oro del Concilio per l'esemplare servizio prestato.
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== L'Eredità: l'Associazione SS. Pietro e Paolo ==
L’eredità della Guardia Palatina è stata raccolta dall''''Associazione Santi Pietro e Paolo'''.
Il [[24 aprile]] [[1971]] il Segretario di Stato, il cardinale Giovanni Villot, comunicava infatti che [[Paolo VI]] aveva approvato lo statuto dell'
L'Associazione dipende direttamente dalla [[Segreteria di Stato]] ed ha la propria sede - come fu per la Guardia - nel [[Palazzo Apostolico]]; molto apprezzato in Vaticano, il Sodalizio è fortemente impegnato nell’offrire il proprio servizio di volontariato al Papa ed alla Chiesa Universale.
Poliedrici ed impegnativi gli ambiti dell'impegno dei soci: dai "Servizi d'Onore" espletati durante le Cappelle Papali e nelle Cerimonie presiedute dal Santo Padre, al quotidiano servizio di Vigilanza ed Ordine nella [[Basilica Vaticana]] in ausilio della [[Gendarmeria Vaticana]]; dall'assistenza liturgica all'[[Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice]], al rapporto continuo di collaborazione con la Reverenda [[Fabbrica di San Pietro]]; dal servizio di assistenza alle Missionarie della Carità di [[Madre Teresa di Calcutta]], fino all'impegno costante di carità presso il Dispensario Pedriatico Santa Marta in Vaticano.
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