Strategic Defense Initiative: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m →‎Le obiezioni del professor Hans Bethe: Corretti wikilinks ortografia
Tn4196 (discussione | contributi)
Riga 11:
 
[[Ashton Carter]], un ricercatore associato del [[Massachusetts Institute of Technology|MIT]], fece uno studio dettagliato dello SDI per conto del Congresso USA nel 1984. Affermò che vi erano numerosi aspetti difficili nella creazione di uno scudo di difesa missilistico meramente adeguato, sia con o senza i laser. Affermò che i [[laser a raggi X]] avevano uno scopo limitato dal momento che sarebbero stati diffusi dall'atmosfera, allo stesso modo di come un fascio di una torcia elettrica si sparge in tutte le direzioni. Questo implicava che i laser a raggi-X dovevano essere vicini all'[[Unione Sovietica]], specialmente durante i pochi minuti critici della fase di "booster", per consentire che l'avvistamento satellitare dei missili sovietici fosse rilevato dai radar e la loro traiettoria accuratamente tracciata per consentire un corretto "inquadramento" da parte degli stessi laser-X. I difensori dello SDI obiettarono che i progressi nella tecnologia, come l'utilizzo di fasci laser potentissimi, e la "decolorazione" della colonna d'aria attorno al fascio laser, avrebbe potuto incrementare la distanza percorribile, necessaria al raggio-X per raggiungere e colpire il bersaglio con esito.
==== Le obiezioni del professor Hans Bethe ====
Il fisico [[Hans Bethe]] (che lavorò con [[Edward Teller]] sia nel progetto della bomba atomica che in quello della bomba all' idrogeno, entrambi sviluppati dal [[Los Alamos National Laboratory]]), dichiarò che uno scudo di difesa impiegante armi laser sarebbe stato irrealizzabile. Disse che un sistema difensivo di tale fattura sarebbe stato costoso e difficile da realizzare, ed infine pur facilmente distruggibile; suggerì che i Sovietici potevano economicamente utilizzare migliaia di economiche [[Decoy (guerra elettronica)|civette]] per soprassaturarlo durante un attacco nucleare. Secondo la sua opinione l'unico modo di fermare la minaccia di una guerra nucleare risiedesse nell'uso della diplomazia e scartò completamente l'idea di una ''soluzione tecnica'' alla [[Guerra Fredda]], dicendo che uno scudo difensivo sarebbe stato visto come una minaccia perché avrebbe limitato o distrutto le capacità offensive Sovietiche, lasciando il potenziale offensivo americano intatto. Nel marzo del 1984, Bethe divenne coautore di un rapporto di 106 pagine per la Union of Concerned Scientists che concludeva che "il sistema di laser a raggi-X non offre alcuna prospettiva di essere un componente utile di un sistema per la difesa da missili balistici."<ref name="UCS">Union of Concerned Scientists. Space-Based Missile Defense: A Report by the Union of Concerned Scientists. Cambridge, MA. marzo 1984.</ref>
 
Teller rispose che Bethe e gli altri attivisti impegnati nel contrastare lo SDI non potevano continuare a [[Glossario_delle_frasi_fatte#T|tenere il piede su due staffe]]. Teller ricordò di come Bethe l'avesse aiutato nell'attraversare la soglia dell'era nucleare, di come in seguito fosse diventato un oppositore delle armi nucleari e di come fosse terrorizzato dalla guerra nucleare. Ma, Bethe si opponeva anche al solo tentare di fermare questa minaccia attraverso massicci programmi difensivi. Teller rese testimonianza di fronte al Congresso, dicendo che Bethe, "invece di porre obiezioni sul piano scientifico e tecnico, che di sicuro capisce in profondità, fa obiezioni sul piano politico, o della fattibilità o possibilità di dispiego militare, che sono campi che io considero questioni difficili, molto al di là del campo della sua o della mia conoscenza professionale."
 
==== Strategia del surclassamento tecnologico ====
I sostenitori dello SDI riconoscono in esso il merito d'aver contribuito o almeno accelerato la caduta dell'Unione Sovietica col meccanismo della [[strategia del surclassamento tecnologico]], una dottrina di competizione USA-URSS proposta a quei tempi. Nell'incontro in [[Islanda]] tra i presidenti Ronald Reagan e Mikhail Gorbaciov dell'ottobre [[1986]], Gorbaciov si oppose a questo scudo difensivo, mentre Reagan preferiva mantenerlo, dichiarandosi addirittura favorevole alla condivisione della tecnologia con i sovietici. Gorbaciov non dette credito all'offerta contestando così: "''Mi scusi, Signor Presidente, ma io non considero seriamente la sua idea di condividere la tecnologia dello SDI. Voi non volete neanche condividere l'equipaggiamento petrolifero, le [[Macchina a controllo numerico|macchine utensili automatiche]] o l'equipaggiamento agricolo, mentre condividere lo SDI sarebbe una seconda [[Rivoluzione Americana]].''"