Tour de France 1989: differenze tra le versioni

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L'ultima tappa era nuovamente una cronometro. Il francese partì con 50" di vantaggio, ma l'americano dominò la gara e con una media di 54,545 km/h conquistò la maglia gialla con 8" di vantaggio: fu il distacco minore fra primo e secondo di tutta la storia del Tour. La media fu la più alta mai registrata e sarà battuta solo da [[David Zabriskie]] nel prologo del [[Tour de France 2005]].
 
[[Laurent Fignon]] è tuttora ricordato, in particolar modo, oltre che per la sua prestigiosa carriera costellata di successi, anche per una certa sfortuna tecnologica. Infatti, perse due Grandi Giri in delle cronometro nelle quali i suoi avversari fecero sfoggio di novità importanti nella componentistica delle loro biciclette: al [[Giro d'Italia 1984]], nella cronometro conclusiva di Verona, Fignon aveva perso la maglia rosa dallo specialista delle crono [[FancescoFrancesco Moser]], il quale aveva utilizzato una ruota lenticolare; nell'occasione il francese polemizzò anche con l'organizzazione del Giro rea, a suo dire, di aver creato con la posizione dell'elicottero una situazione di vento favorevole al trentino. Nel Tour 1989, invece, il parigino perse nella sua città natale per soli otto secondi da un LeMond che, per primo, aveva messo nella sua bicicletta un particolare manubrio da triatlon che favoriva l'la posizione aereodinamica, e che tuttora viene utilizzato da ogni ciclista professionista nelle prove contro il tempo.
 
Alla fine, Fignon portò la maglia gialla al termine di nove frazioni su un totale di ventidue (considerando come unità anche il cronoprologo), mentre LeMond la indossò alla fine di otto tappe e, soprattutto, la volta più importante, a Parigi.