Brigata spendereccia: differenze tra le versioni

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La '''Brigata spendereccia''' (o ''godereccia'') era una compagnia di giovani ricchi e scialacquatori che fiorì a [[Siena]] nella seconda metà del Duecento. Questa associazione di amici perditempo è citata da alcuni poeti quali [[Dante Alighieri]], [[Guido Cavalcanti]] e [[Boccaccio]], il quale dedicò loro la [[:s:Decameron/6ª giornata/Novella Nona|novella 9]] della sesta giornata del ''[[Decameron]]''.
 
Essi erano dodici giovani provenienti dalle più nobili e ricche famiglie di Siena che riunirono i loro averi e si diedero alla bella vita e alle folli spese: [[Benvenuto da Imola]] racconta che in due anni essi spesero 216.000 [[fiorini]], una cifra che rapportata semplicemente al valore aureo del fiorino corrisponderebbecorrisponde ada unaun sommavaolre compresaattuale tra i dodici e i quindici milioni di [[euro]].
 
Pare che avessero redatto tanto di [[statuto]] nel quale misero come obiettivo la fine dei loro denari e che una volta raggiunto, essi si sciolsero. La casa in cui ebbero sede venne detta "la Consuma", ed è un edificio che esiste ancora oggi in [[via Garibaldi (Siena)|via Garibaldi]] a [[Siena]].