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La strada è antichissima e segue il tracciato della [[Via Cassia]] Vetus che attraversava l'Arno in corrispondenza, più o meno, del [[Ponte Vecchio]]. La via oggi prende il nome dai [[Bardi (famiglia)|Bardi]], una delle più ricche famiglie di banchieri fiorentine, che in questa zona possedevano numerosi palazzi e terreni. La zona era franabile, come ricorda una targa del [[1545]] fatta mettere da [[Cosimo I de' Medici]] in seguito all'ennesimo crollo di casette popolari che venivano edificate nella zona.
Il palazzo più importante della via è il [[Palazzo Capponi da Uzzano]], al numero 23, fatto costruire da [[Niccolò da Uzzano]], esecutore testamentario dell'[[Antipapa Giovanni XXIII]], nella prima metà del Quattrocento, su progetto forse di [[Lorenzo di Bicci]] o addirittura di [[Donatello]]. È detto anche ''Capponi delle Rovinate'', prendendo il nome dalle continue frane che
Poco lontano il [[Palazzo Canigiani]], o degli Ilarioni, fu fatto edificare, secondo la tradizione, da [[Michelozzo]] sopra le mura di un antico ospedale, dedicato a [[Santa Lucia]], eretto nel [[1283]]. Ad una parete c'è un piccolo [[tabernacolo]] contenente una [[terracotta]] di [[Giovanni Della Robbia]] con ''la Vergine, Gesù Bambino e San Giovannino''.
La [[chiesa di Santa Lucia dei Magnoli]] è pure molto antica, ma l'aspetto attuale risale soprattutto ai pesanti rifacimenti del [[1584]] e del [[1732]]. Davanti alla chiesa un tabernacolo
L'ultimo tratto di via de' Bardi arriva fino al [[Ponte Vecchio]]. Non si direbbe che si tratti della stessa strada per la presenza di edifici moderni molto diversi dal resto della via; in realtà la zona fu minata dai tedeschi in ritirata nell'agosto del [[1944]] e fatta saltare; fu poi frettolosamente ricostruita negli anni Cinquanta perdendo completamente l'antico fascino.
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