Tertium non datur: differenze tra le versioni

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In altre parole, non è possibile che due proposizioni contraddittorie siano entrambe non vere. Il principio del ''tertium non datur'' implica ed è più generale del [[principio di non-contraddizione]], per il quale se una proposizione è vera, non lo è il suo contrario, fatto che a priori non esclude che entrambe possano essere non vere.
 
La fondazione della [[matematica#Fondazioni e metodi|matematica]] - in particolare attraverso la scuola [[intuizionismo|intuizionista]] - non ne dà oggi per scontata l'autoevidenza. La logica "Fuzzy" parrebbe contraddirerifiuta tale principio, {{chiarire|tuttavia,perché qualorai unavalori variabiledi logicaverità possasono assumerepresi esclusivamentenel icampo duedei valorinumeri reali violando la polarità del "vero" oe del "falso". Ma in tutte le logiche in cui i valori di verità sono polari, il principio in questione conserva ancora tutta la sua validità|ma non piu' fuzzy !?}}, come si dimostra in [[Logica binaria]].
È importante evidenziare che questo principio si differenzia dal [[principio di non contraddizione]] (o di consistenza), di cui non è un sinonimo. Ma è più importante evidenziare che questo principio si differenzia dal [[principio di bivalenza]]: il principio di bivalenza afferma che una proposizione è vera o è falsa; il principio del terzo esclusono afferma che il valore di verità di una proposizione è sempre opposto a quello della proposizione contraddittoria.
 
== Voci correlate ==