Evaporatore: differenze tra le versioni

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Non si può evidentemente estendere all'infinito il numero degli effetti. Infatti, trattando soluzioni, il [[punto di ebollizione]] (e di [[condensazione]]) della soluzione è maggiore di quello del solvente puro. Quindi, ad esempio, una [[soluzione satura]] acquosa di [[cloruro di sodio]] a pressione atmosferica bollirà a circa 108 °C, ma l'acqua evaporata condenserà a 100 °C ([[innalzamento ebullioscopico]]). Quindi nell'effetto successivo la temperatura della soluzione non potrà essere, per il primo principio della termodinamica, superiore a 100 °C e sarà anzi inferiore per consentire lo scambio termico.
Su prodotti ad alto [[innalzamento ebullioscopico]], come le soluzioni di [[Idrossido di sodio|soda caustica]], si arriva a tre effetti, massimo quattro. Nella dissalazione dell'acqua di mare si arriva anche a dieci - quindici effetti.
Il flusso del liquido da concentrare può essere nella stessa direzione della pressione decrescente (''schema in equicorrente''), in direzione contraria (''schema in controcorrente''), o infine ibrido (''schema a flusso misto'').<ref>I termini "controcorrente" ed "equicorrente" qui presenti non vanno confusi con i termini di "scambio in equicorrente" e "[[scambio in controcorrente]]" utilizzati nell'ambito dei [[fenomeni di trasporto]].</ref>
Per convenzione si contano gli effetti secondo il valore decrescente della pressione di evaporazione, e si designa quindi ''primo effetto'' quello a pressione più alta.