Grande Ungheria: differenze tra le versioni

Le argomentazioni portate dagli [[irredentisti ungheresi|Irredentismo ungherese]] erano: la presenza di aree a maggioranza ungherese nei Paesi confinanti, la storica tradizione del Regno d'Ungheria, o l'unità geografica e lo stretto legame economico percepiti della regione all'interno del bacino dei Carpazi. Alcuni irredentisti, tuttavia, preferirono riannettere solo le zone a maggioranza ungherese confinanti con l'Ungheria.

L'Ungheria, supportata dalle [[Potenze dell'Asse]], conseguì parziali successi nel riottenere alcune regioni (anzitutto, quelle etnicamente ungheresi) del vecchio Regno, con il [[Primo arbitrato di Vienna|Primo]] e il [[Secondo arbitrato di Vienna|Secondo]] Arbitrato di Vienna rispettivamente del 1938 e del 1940, e attraverso delle campagne militari furono riconquistate le regioni della [[Rutenia subcarpatica]] nel 1939 e delle etnicamente miste [[Bačka]], [[Baranya (antico comitato)|Baranya]], [[Regione del Međimurje|Međimurje]] e [[Oltremura|Prekmurje]] nel 1941. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, furono restaurati i confini dell'Ungheria come già definiti dal Trattato del Trianon, ad eccezione di tre paesini ungheresi trasferiti alla Cecoslovacchia. Questi paesini oggi sono amministrativamente parte di Bratislava. Il revisionismo storico è stato spesso utilizzato sia dai fautori che dagli oppositori della Grande Ungheria. Al giorno d'oggi, esistono ancora alcuni ungheresi nostalgici del vecchio Regno d'Ungheria, ma le rivendicazioni territoriali costituiscono mire politiche marginali.