Ritratto del monaco Baldassarre: differenze tra le versioni

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==Storia==
Il pannello faceva originariamente parte della ''[[Pala di Vallombrosa]]'' ([[Galleria dell'Accademia]], inv. 1890, n. 8366), dove decorava probabilmente la base del pilastrino destro, all'altezza della perduta [[predella]]. Il dipinto venne commissionato al Perugino per l'altare maggiore dell'[[abbazia di Vallombrosa]] nei dintorni di [[Firenze]] nel [[1498]] e consegnato entro il luglio [[1500]]. Con la soppressione napoleonica del [[1810]] la pala venne trasportata a [[Parigi]] nell'antenato del [[Museo del Louvre]], ma con la Restaurazione, nel [[1817]], fu riportata in Italia, ormai senza più predella.
 
==Descrizione e stile==
Il monaco ritratto è un certo Baldassarre, committente dell'opera assieme all'abate [[Biagio Milanesi]], sindaco e procuratore dell'Abbazia di Vallombrosa nel 1500. Egli è raffigurato di profilo su fondo scuro, guardante in alto a sinistra, verso la scena dell'''Assunzione'', che si svolge al centro della pala.
 
Il ritratto mostra una notevole intensità, con una forte individuazione fisionomica data da alcuni particolari come il naso pronunciato, le labbra sottili, il piccolo mento, la chierica ritratta con grande verosimiglianza, la fronte increspatacorrugata per il naturale gesto di alzare le sopracciglia pernel guardare verso l'alto. Si tratta di un tipico esempio di come il Perugino, nel campo del ritratto, fosse capace di grande intensità fisiognomica e psicologica, a differenza di quando creava personaggi di fantasia, idealizzati e vacui.
 
In alto e a sinistra si legge l'iscrizione dedicata alla Vergine in lettere dorate: ''"D. Baltasar Monaco / S[ervo] Tvo Svccvrre"''.