Suffragio: differenze tra le versioni

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La vera svolta si ha con la [[Rivoluzione francese]]: il suffragio è universale e maschile, senza doppi gradini, per eleggere il [[parlamento]] che dopo il [[colpo di stato]] [[Democrazia|democratico]] sarà elettivo. I [[Candidato|candidati]] sono scelti sulla base del censo, ossia della ricchezza, ma non gli elettori. Sono considerati elettori tutti i [[cittadini]] francesi. Tuttavia i successivi avvenimenti storici dell'[[età napoleonica]] segnarono la brusca fine di questo grande passo in avanti nel diritto di voto.
 
Nel corso del [[Risorgimento]] ottocentesco, sono mossi molti passi in avanti nel regolamentare l'accesso al [[voto (politica)|voto]], ma i votanti sono comunque pochissimi: {{chiarire|in Italia}} <!--All'epoca non esisteva come stato. Che territorio s'intende? È la media degli stati preunitarî che ebbero costituzioni anche effimere?--> {{senza fonte|nel 1848 poteva votare solo il 2% della popolazione,}} e ovviamente solo gli uomini sopra i 25 anni di età.
 
La vera svolta nel suffragio si ha nel 1945, dopo la [[seconda guerra mondiale]]. In molti paesi europei, sconfitte le grandi [[dittature]] e impostato un [[governo]] democratico, il suffragio viene reso del tutto universale, anche per le donne, e il criterio per votare è l'età minima della [[maggiore età]] e una piccola [[imposta]] da pagare, non più il censo e le onorificenze.