Iperparatiroidismo: differenze tra le versioni

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Nell'iperparatiroidismo primario il livelli ematici di [[paratormone]] sono elevati anche in presenza di calcemia elevata. Dal momento che la concentrazione di PTH è estremamente variabile, è preferibile valutare il paratormone intatto, ovvero quello biologicamente attivo. Ciononostante, in condizione di alterazione della funzionalità renale, anch'esso può dare risultati non attendibili<ref>{{Cita pubblicazione | cognome = Sokoll | nome = LJ. | coautori = FH. Wians; AT. Remaley | titolo = Rapid intraoperative immunoassay of parathyroid hormone and other hormones: a new paradigm for point-of-care testing. | rivista = Clin Chem | volume = 50 | numero = 7 | pagine = 1126-35 | mese=luglio| anno = 2004 | doi = 10.1373/clinchem.2003.030817 | id = PMID 15117855 |url=http://www.clinchem.org/content/50/7/1126.long }}</ref>.
 
Il profilo ematochimico dell'iperparatiroidismo terziario è sovrapponibile a quello della forma primitiva, e la diagnosi differenziale si ottiente [[Anamnesi (medicina)|anamnesticamente]] con storia precedente di malattia renale cronica e iperparatiroidismo secondario. In entrambi i casi vi è un'elevazione della [[calcemia]], dovuta ad aumentato riassobimentoriassorbimento osseo, ridotta eliminazione renale e aumentato assorbimento intestinale<ref name=Robbins/>.
 
La [[fosfatemia]] risulta estremamente ridotta nell'iperparatiroidismo primario a causa della riduzione del riassorbimento renale di fosfati<ref name=Robbins/>; tuttavia questa condizione si verifica solamente nel 50% dei casi. Nella forma secondaria, a causa della malattia renale, i livelli di fosfati nel [[sangue]] sono invece generalmente elevati.