Trilobita: differenze tra le versioni

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[[File:Limulus swimming.png|thumb|left|250px|L'analogo vivente più prossimo ai trilobiti è il genere ''[[Limulus]]'' (''Chelicerata'', ''Xiphosura''). Questi artropodi nuotano sul dorso, utilizzando le appendici ventrali come propulsori e il ''prosoma'' (cefalotorace) a volta e di forma semicircolare, come scafo per sostenere il nuoto. Al venir meno della spinta degli arti, l'animale atterra sul fondale di dorso, e utilizza il telson (ultimo segmento appuntito e allungato dell'esoscheletro, affine alla spina caudale di molti trilobiti) per rivoltarsi sul ventre riprendendo così la posizione normale di deambulazione. Confrontare con i trilobiti ''Dalmanites'', ''Eodalmanitina'' e ''Opipeuterella'', raffigurati in questa voce.]]
L'analogo attuale più citato per la ricostruzione delle modalità di locomozione e lo stile dei vita dei trilobiti è il [[limulo]] americano (e i generi affini asiatici)<ref>Clarkson (1998), pp. 388-390</ref>. Questo artropode del della sottoclasse ''[[Xiphosura]]'' è dotato di un esoscheletro il cui ''prosoma'' (la parte anteriore), presenta diverse affinità con il cephalon dei trilobiti (in realtà è un [[cefalotorace]]): forma semicircolare con estremità posteriori appuntite (simili a spine genali), un lobo assiale rilevato (''lobo cardiaco'') delimitato da solchi assiali e apparentemente simile a una glabella, occhi composti, duplicatura ventrale. L'analogia non si estende alla parte posteriore del corpo (''opistosoma''), in cui la segmentazione è meno evidente rispetto ai trilobiti<ref>Considerando l storia evolutiva di questo gruppo, tuttavia, è evidente nelle forme più primitive una organizzazione molto più simile a quella dei trilobiti , con una evidente segmentazione dell'opistosoma e sovente con la tipica partizione a tre lobi longitudinali: [http://www.palaeos.com/Invertebrates/Arthropods/Chelicerata/Merostomata/Xiphosura.html]</ref>. Le appendici prosomali del limulo (cinque paia di appendici post-orali più i [[cheliceri]] del segmento pre-orale) non hanno la stessa organizzazione biramata di quelle dei trilobiti (manca il ramo branchifero), pur avendo in comune una coxa spinosa dotata di gnatobasi. Le appendici opistosomali sono modificate in forma di placche, e sostengono le branchie. È stato osservato che i limulidi attuali, curiosamente, nuotano sul dorso<ref>Vosatka (1970).</ref>, inclinati di circa 30° rispetto all'orizzontale. L'animale utilizza le appendici opistosomali e l'ultimo paio di appendici prosomali secondo un movimento metacronale che si propaga in avanti, mentre invece le prime quattro paia di arti del segmento post-orale si muovono in fase, estendendosi durante il movimento di spinta all'indietro e ripiegandosi poi in avanti entro la cavità del prosoma. Il prosoma viene sostanzialmente utilizzato come uno “scafo” per sostenere il nuoto<ref>Di fatto, come un [[idroplano]].</ref>, sotto l'azione propulsiva delle appendici. Le appendici dei trilobiti non hanno il livello di differenziazione di quelle degli [[xifosuri]], quindi è ragionevole supporre che nel loro caso il movimento metacronale fosse prevalente. [[File:Opipeuterella swimming.png|thumb|left|300px|''Opipeuterella'' (Ordoviciano Iinferiore). Questo trilobite, dotato di occhi molto sviluppati e corpo stretto con linea idrodinamica, è indicato come un tipico esempio di modo di vita pelagico. Qui l'animale è ipotizzato nuotare sul dorso, come un limulo.]] La forte analogia morfologica tra trilobiti e limulidi ha indotto diversi autori a ipotizzare che anche il nuoto dei trilobiti potesse avvenire sul dorso, con inclinazione variabile a seconda della morfologia (più o meno piatta o rilevata) dell'esoscheletro. Diversi trilobiti il cui stile di vita si suppone pelagico sono stati ricostruiti in questo modo. In particolare, trilobiti dotati di occhi molto sviluppati e corpo stretto e allungato con lobi pleurali poco sviluppati (ad esempio, i componenti la famiglia ''Telephinidae'', ordine ''Proetida'', come ''Opipeuterella'', raffigurata qui accanto) sono ritenuti nuotatori veloci e probabili consumatori di [[plancton]]. I loro caratteri morfologici sono in accordo con uno stile di vita attivo: i grandi occhi reniformi olocroici garantivano una visione molto più ampia rispetto a forme più "classiche" di trilobiti (sia sotto che sopra il piano del corpo) per l'individuazione del cibo e dei predatori; ancora, la conformazione cilindrica del corpo, con i lobi pleurali stretti, avrebbe reso queste forme molto instabili nella postura di stazionamento e deambulazione sul fondale tipica dei trilobiti più comuni. Inoltre, la diffusione di queste forme appare indipendente dalla [[facies]] [[sedimento|sedimentaria]] (a differenza delle forme più comuni, che appaiono strettamente limitate a facies ben precise), evidenza in accordo con un modo di vita [[dominio pelagico|pelagico]] . Il loro probabile stile di vita poteva essere simile a quello degli attuali [[crostacei]] [[anfipodi]] planctonici del sottordine ''[[Hyperiidea]]'' (incluse le modalità di nuoto, prevalentemente sul dorso).
[[File:Selenopeltis buchii 01.jpg|thumb|left|200px|''Selenopeltis'' (Ordoviciano, Marocco). Dotato di lunghe spine pleurali cave, questo genere è un possibile esempio di trilobite pelagico, buon nuotatore.]] [[File:CephalopygeMarocconus notabilis Morocco.jpg|thumb|right|200px|''Cephalopyge notabilis'' (Cambriano Medio del Marocco), tipico trilobite [[Agnostida|agnostide]]. Queste piccole forme cieche e isopigie danno luogo ad abbondanti accumuli monospecifici con ampia diffusione a scala globale, caratteristiche che sembrano qualificarli come organismi pelagici.]]
Come sembra indicare il comportamento degli xifosuri attuali, però, il nuoto sarebbe stato in teoria possibile anche per trilobiti con corpo più ampio e appiattito e occhi dorsali, che sono considerati possibili nuotatori lenti o saltuari.