Salvatore Tessio: differenze tra le versioni

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==Biografia del personaggio==
 
Salvatore Tessio è un [[Sicilia|siciliano]] emigrato a [[New York]] agli inizi del Novecento, periodo di forte esodo negli [[Stati Uniti]] dall' [[Europa]]. Diviene un piccolo ladro associato a [[Peter Clemenza]], suo amico di sempre, e si costruisce la fama di uomo di rispetto, duro e implacabile, ma anche come un tipo intelligente, molto tranquillo, onesto e leale verso i compagni. Insieme a [[Peter Clemenza|Clemenza]] diventa ''caporegime'' nella [[Famiglia Corleone]], [[Cosa Nostra americana|clan mafioso]] presieduto dal compagno di furti [[Don Vito Corleone|Vito Corleone]], che lo nomina responsabile dell' amministrazione di molte delle attività illegali, [[gioco d'azzardo]] in prevalenza, a [[Brooklyn (New York)|Brooklyn]].
 
Nel corso degli anni il suo potere sulla malavita cresce con la sua esperienza tattica, e viene separato dal resto della [[Famiglia Corleone|Famiglia]] su desiderio di [[Vito Corleone|Don Vito]], il quale gli ammonisce di non frequentare più nemmeno socialmente [[Peter Clemenza|Clemenza]], [[Tom Hagen|Hagen]] e il figlio [[Santino Corleone|Santino]]: questa infatti vuole essere una misura di sicurezza nei riguardi della legge, ma anche una precauzione che il [[Vito Corleone|padrino]] intende adottare per impedire ai due maggiori luogotenenti di cospirare congiuntamente contro di lui.
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Uomo i cui pareri sono sempre graditi al [[Vito Corleone|don]], Tessio partecipa regolarmente alle riunioni plenarie della [[Famiglia Corleone|Famiglia]], e svolge più volte missioni delicate al posto di [[Peter Clemenza|Clemenza]], di cui [[Don Vito Corleone|Don Vito]] teme le eccessive abilità, nutrendo nel contempo dubbi sulla sua lealtà. Durante la guerra tra [[Cosa Nostra americana|clan mafiosi]] scoppiata nel [[1945]] e che vede contrapposti i [[Famiglia Corleone|Corleone]] ai Tattaglia, il caporegime diviene il braccio destro di [[Santino Corleone|Santino]], che prende il posto del padre rimasto ferito durante un attentato.
 
La guerra finisce con una tregua poco dopo l' uccisione di [[Santino Corleone|Santino]], fatto che spinge [[Don Vito Corleone|Don Vito]] a chiedere la pace senza condizioni nell' interesse stesso degli affari. La [[Famiglia Corleone|Famiglia]] è però condannata a perdere rispetto e influenza per la mancata vendetta del giovane erede dei [[Famiglia Corleone|Corleone]], tanto che sempre più spesso Tessio si pone dei dubbi sulla sensatezza delle decisioni di [[Don Vito Corleone|Don Vito]] e sul figlio [[Michael Corleone|Michael]], scelto quale nuovo successore.
 
Nei primi [[Anni 1950|anni cinquanta]], alla [[morte]] per infarto di [[Vito Corleone|donDon Corleone]], Tessio sostiene che il clan a cui appartiene sia spacciato, e prende accordi segreti con il boss [[Emilio Barzini]], grande rivale dei Corleone, per uccidere [[Michael Corleone|Michael]] e prenderne il posto. Ma a sorpresa viene scoperto dal giovane, che lo fa punire freddamente con la morte da un commando di [[Willy Cicci]], soldato di [[Peter Clemenza|Clemenza]]. Michael, infatti, era stato messo in guardia da un ormai anziano Don Vito: "Chiunque ti porterà la proposta di Barrese, quello è il traditore; non te lo dimenticare".
 
{{Il padrino}}