Guerra di Torstenson: differenze tra le versioni
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== Preludio del conflitto ==
L'[[Impero svedese]] aveva conseguito importanti successi nella [[guerra dei trent'anni]], sconfiggendo l'esercito della Lega Cattolica in [[Germania]] nella [[Battaglia di Lützen (1632)|Battaglia di Lützen]], nella quale era morto [[Gustavo II Adolfo di Svezia]], e raccogliendo numerose vittorie anche sotto la guida del plenipotenziario svedese in territorio imperiale, il Conte [[Axel Oxenstierna]].
Tuttavia nonostante le sue vittorie militari, il territorio svedese era minacciato dal regno di [[Danimarca-Norvegia]] che stringeva da sud con i territori di [[Blekinge]], [[
In primavera del [[1643]] il [[Consiglio della Corona di Svezia]] (''Riksrådet '') decise di intraprendere una aprire un nuovo conflitto con lo scopo di estendere il territorio svedese a scapito della Danimarca-Norvegia, contando sulla propria predominanza militare.
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Durante questa fase iniziale dell'invasione Tortenson si vide offerto l'appoggio logistico e militare della [[Repubblica delle Sette Province Unite]]. Il motivo di questa alleanza da parte delle province olandesi fu motivato dal fatto che il sovrano danese aveva imposto pesanti dazi ai loro convogli mercantili per attraversare lo [[Oresund|stretto di Oresund]], causando così un grosso danno per il loro commercio. Tuttavia, nonostante questa nuova alleanza, Torstenson richiese al Consiglio privato l'appoggio navale poiché temeva possibili interventi militari dalla [[Polonia]]. Come risposta alle sue richiesta il Consiglio privato inviò una imponente flotta navale al comando dell'[[ammiraglio]] [[Clas Fleming]] con lo scopo di vigilare le coste del [[Mar Baltico]].
Dopo aver conquistato lo Jutland, Torstenson intendeva impossessarsi delle isole prospicienti, comprese nell'attuale [[Fionia (provincia)|Contea di Fionia]], ed in particolar modo l'[[Fionia|omonima isola]], la terza per grandezza di tutto il territorio danese. Tuttavia, a causa della eccessiva rapidità della sua avanzata, la flotta inviata dalla madrepatria che avrebbe dovuto trasportare le sue truppe non era ancora salpata. Risoluto a non attendere oltre, dopo aver raccolto una flotta di fortuna di circa 80 imbarcazioni, il comandante svedese tentò lo sbarco sull'isola per ben due volte, subendo però in entrambe i tentativi pesanti sconfitte con la perdita di 1.300 uomini, vedendosi costretto così ad attendere l'arrivo delle navi in primavera. Nel frattempo però, un secondo esercito, guidato dal suo secondo, [[Gustav Horn]], occupò i territori danesi di
=== Il contributo della Norvegia al conflitto ===
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[[File:Scandinavia_1645.gif|thumb|left|200px|Immagine che mostra il nuovo assetto politico dopo il [[Trattato di Brömsebro]] del [[1645]]: in marrone il territorio della [[Danimarca-Norvegia]], in verde quello dell'[[Impero svedese]] e in giallo le province di [[Jamtland]], [[Härjedalen]] e le importanti isole di [[Gotland]] e di [[Saaremaa|Ösel]] ed in rosso la provincia di [[Halland]], tenuta dagli svedesi per il periodo di 30 anni come garanzia della pace.]]
Grazie a questo trattato l'[[Impero svedese]] ottenne dalla sua campagna militare molto di più di ciò che probabilmente si era auspicato. Essa divenne senza dubbio la più potente della nazioni
Nei successivi tre anni l'Impero svedese cercò di sfruttare appieno i risultati ottenuti dalla guerra e dal trattato, ampliando il proprio dominio politico in territorio germanico, soprattutto nelle regioni della valle dell'[[Elba (fiume)|Elba]] e del [[Weser]], così come nei porti della [[Pomerania Occidentale]], e, per mezzo di una oculata alleanza politica con il casato dei [[Holstein-Gottorp|Duchi di Holstein-Gottorp]], sulla regione dell'[[Holstein]].
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