Teoria del vaccino orale antipolio all'origine dell'AIDS: differenze tra le versioni

Nel 2007 si sono verificati dei picchi epidemici di poliomielite in corrispondenza di aree a bassa copertura vaccinale in [[Pakistan]], [[India]] e [[Bangladesh]].<ref name=GPEI>Global Polio Eradication Initiative (2007) Map of last six months of polio cases worldwide ''Wild Poliovirus Weekly Update'' initiative of WHO, CDC, UNICEF, Rotary International [http://www.polioeradication.org/content/general/casemap.shtml online]</ref><ref name=BBC2>BBC News (2007) "Bangladesh begins new polio drive" [http://news.bbc.co.uk/2/hi/south_asia/6412835.stm online]</ref>. A seguito delle massive campagne vaccinali intraprese in questi paesi, nel 2011 si è registrato il minimo storico di casi di polio nel mondo e l'eccezionale risultato dell'eradicazione completa in India.

 

 

Il poliovirus dei tipo naturale (wild) provoca fenomeni degenerativi e necrotici delle corna anteriori del midollo spinale, alterazioni infiammatorie delle cellule gliali, dei linfociti, dei macrofagi e delle plasmacellule e paralisi flaccide con ­atrofia dei gruppi muscolari e deformità permanenti. Passata la fase acuta della malattia che conferisce un certo grado di immunizzazione, il poliovirus residuale non muore, ma come altri virus come quello dell'Herpes, si rifugia ed alberga per tutta la vita del soggetto infettato allo stato latente nelle corna anteriori del midollo spinale. In effetti, con un meccanismo ancora sconosciuto, accade che in un'alta percentuale (circa 1l 25-50%) di pazienti che avevano contratto la malattia, il poliovirus si possa riattivare anche 15-30 anni dopo la fase acuta della malattica dando origine ad un quadro clinico definito "sindrone di post-poliomielite" (post-polio sundrome/PPS) [http://it.wikipedia.org/wiki/Sindrome_da_post-poliomielite]</ref>,[http://en.wikipedia.org/wiki/Post-polio_syndrome]</ref>. Ha molti sintomi simili alla sindrome della fatica cronica (chronic faticue syndrome/CFS). I sintomi più frequenti sono stanchezza, affaticamento, trofia muscolare, dolore a quesi gruppi muscolari inizialmente interessati dalla forma acuta e che si erano recuperati.

Secondo alcuni neurologi il copione si potrebbe ripetere con il vaccino antipolio orale vivo, attenuato o vaccino di Sabin (vedi paragrafo seguente) in quanto anche il poliovirus attenuato dovrebbe permanere latente nelle corna anteriori del midollo spinale.

 

 

Forse per questo rischio la strategia vaccinale é stata modificata in questoi anni più recenti. Mentre infatti un tempo i vaccini per la poliomielite erano essenzialmente due: il vaccino IPV (Inactive polio vaccine), ossia il vaccino antipolio inattivato o ucciso, di Salk, e il vaccino OPV (Oral polio vaccine), ossia il vaccino antipolio orale vivo, attenuato o vaccino di Sabin, dopo avere utilizzato per decenni il vaccino attenuato, la strategia é cambiata. Per l’immunizzazione obbligatoria dei neonati, si utilizza un vaccino esavalente che protegge sia contro la polio (componente inattivata tipo Salk), sia contro la difterite. In Italia, per legge dal 1999, erano previsti diversi cicli che contemplavano le prime due somministrazioni del vaccino di tipo IPV seguite da altre due di tipo OPV. Non é poi a caso che in seguito, dal 2002 ad oggi, il calendario delle vaccinazioni prevede quattro somministrazioni solo di vaccino inattivato IPV.