Percival Lowell: differenze tra le versioni

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=== Conclusioni ===
[[File:Percival_Lowell_observing_Venus_from_the_Lowell_Observatory_in_1910Percival_Lowell_observing_Venus_from_the_Lowell_Observatory_in_1914.jpg|thumb|Lowell osserva Marte al ''Lowell Observatory'']]
 
La reputazione di Lowell (e del suo osservatorio) è rimasta a lungo offuscata a causa di una serie di osservazioni sbagliate in cui questo ricco uomo di Boston, convertito all'astronomia, incappò più volte. Annunciò comete che non furono mai avvistate<ref>''Plutone'', in ''Giganti, Asteroidi, Comete''. Produzione York Film su licenza Cinehollywood. Edizione italiana in ''L'Universo'',2005 De Agostini Editore, Novara.</ref> e sviluppò una lunga speculazione sui cosiddetti "canali di Marte" che, con le prime foto della superficie del pianeta scattate dalla sonda spaziale [[Mariner 4]] nel [[1965]] e la prima mappatura realizzata da [[Mariner 9]] nel [[1971]], si rivelarono essere semplicemente strutture di origine naturale. La stessa previsione dell'esistenza di un nono pianeta, responsabile della perturbazione dell'orbita di [[Urano (astronomia)|Urano]] e di [[Nettuno (astronomia)|Nettuno]], si rivelò esatta solo per una fatalità: un nono pianeta esisteva, ma non era responsabile di alcuna perturbazione rilevabile.