Guerra di successione castigliana: differenze tra le versioni

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Al principio del 1478 i Re Cattolici prepararono nel porto di [[Sanlúcar de Barrameda|Sanlúcar]] due nuove spedizioni, una diretta a [[la Mina de Oro]] e l'altra destinata alla conquista dell'isola della [[Gran Canaria]], con un totale di almeno 35 imbarcazioni. Le due flotte navigarono assieme fino alle [[Isole Fortunate]] e lì si separarono.
 
Il principe Giovanni del Portogallo, avendo saputo dei piani castigliani, preparò una armata superiore come numero per sorprendere i nemici alle Canarie. La maggior parte della flotta castigliana della Gran Canaria non aveva ancora sbarcato il grosso delle truppe, quando giunse la notizia che si stava avvicinando una squadra portoghese. Immediatamente le navi levarono le ancore, lasciando a terra solamente 300 soldati castigliani circa, che nonostante il loro piccolo numero riuscirono a impedire lo sbarco portoghese. Tuttavia, questo distaccamento era insufficiente per conquistare l'isola ede fu ridotto all'inattività fino a che una nuova flotta spagnola non arrivò nell'isola alla fine dell'anno successivo.<ref name="Palencia_3203">Alfonso de Palencia, Década IV, libro 32, cap. 3</ref>
 
L'altra flotta castigliana arrivò a la Mina senza problemi ed ottenne grandi quantità di oro. Tuttavia, l'eccessiva avidità del rappresentante commerciale della Corona li fece restare lì per parecchi mesi e ciò diede tempo alla flotta portoghese di raggiungerli. Gli castigliani furono attaccati di sorpresa, sconfitti e portati prigionieri a Lisbona. Secondo Pulgar, le entrate così ottenute permisero a re Alfonso di rilanciare la guerra per terra contro la Castiglia.<ref>Hernando del Pulgar, Crónica..., parte 2, cap. 88.</ref> Le fonti portoghesi sostengono che sia i prigionieri catturati che gran parte dell'oro catturato furono restituiti alla Castiglia dopo la firma dell'accordo di pace nel 1479.<ref>Rui de Pina, Chronica..., cap. 208</ref>