Doppio standard: differenze tra le versioni

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Quando il giudizio riguarda la sfera [[morale]], si parla di '''doppia morale'''.
 
Il doppio standard può essere definito, quindi, come una sorta di [[Bias (psicologia)|bias cognitivo]] che determina una [[epoché|sospensione del giudizio]], moralmente ingiusta (nei confronti di un certo gruppo) di quel principio che statuisce l'uguaglianza dei singoli nella loro sfera di libertà.
 
L'adozione di un doppio standard è ingiustificato se visto in rapporto a quei principi giuridici, accolti in molti sistemi costituzionali, secondo cui tutti i soggetti sono considerati uguali di fronte alla legge. Il doppio standard infrange anche un principio di imparzialità della giustizia, secondo cui un determinato standard deve essere applicato indifferentemente a ogni sorta di persona, a prescindere da [[pregiudizi]] personali, da [[discriminazioni]] e [[ingroup|favoritismi]] fondati su [[status sociale|status]] e sull'[[classe sociale|appartenenza sociale]], sul [[ruolo sociale]], ed [[gruppo etnico|etnica]], sull'[[identità di genere]], sulla [[confessione religiosa]], sull'[[orientamento sessuale]], sull'[[Discriminazione degli anziani|età]] o su altre distinzioni. Il doppio standard viola tale principio il ritenere persone diverse giudicabili secondo standard differenti.
== Esempi ==
L'applicazione di doppi standard è un caso frequente. In campo giuridico è diffuso delle legislazioni di stabilire due pesi e due misure a secondo che si debba perseguire e punire le trasgressioni delle classi dominanti o delle classi subalterne (si dice che la legge è forte con i deboli e debole con i forti): così, si assiste a una [[depenalizzazione]] delle violazioni a carico dei cosiddetti [[colletti bianchi]]<ref>Gabrio Forti, ''Il crimine dei colletti bianchi come dislocazione dei confini normativi. "Doppio standard" e "doppio vincolo" nella decisione di delinquere o di '[[Whistleblower|Blow the Whistle]]''', in AA.VV., ''Impresa e giustizia penale: tra passato e futuro. Atti del Convegno [[Enrico de Nicola]]'' (Milano, 14-15 marzo 2008), a cura di Camilla Beria D'Argentine, [[Giuffrè editore]], 2009 </ref> e un inasprimento delle misure punitive nei confronti dei delitti che sono appannaggio delle classi inferiori.
 
=== Percezione del rischio "accettabile" ===
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=== Religione ===
Esempi di doppi parametri di giudizio nella religione sono evidenti nel [[manicheismo]] e nel [[marcionismo]], in cui esisteva una duplicità di standard nel giudizio morale basata sulla funzione: un sistema di giudizio rigoroso, dettagliato, e inflessibile, riguardava i religiosi, uno più tollerante era applicabile ai semplici credenti laici. Si tratta, in questo caso, di una disparità di trattamento basata sul [[ruolo sociale|ruolo]] assolta dalle persone.
 
==== Doppia morale cattolica ====
Nel lessico sociologico italiano, si parla di doppia morale [[Cattolicesimo|cattolica]] con riferimento al cinismo dei rapporti intrattenuti dalla [[gerarchia cattolica]] con lo [[Stato italiano]] "quando sono in gioco i suoi interessi come [[istituzione]] di potere"<ref name=C. Saraceno, 153-154">[[Chiara Saraceno]], ''Cittadini a metà. come hanno rubato i diritti degli italiani'', [[Rizzoli editore]], ISBN 88-586-2380-0 (p. 153-54)</ref>. La sociologa [[Chiara Saraceno]] ritiene che in questo atteggiamento sia da individuare una corresponsabilità nel degrado etico e civile nel quale si dibatte l'Italia sul finire degli [[anni 1990|anni novanta]] del [[XX secolo]]<ref name=C. Saraceno, 153">[[Chiara Saraceno]], ''Cittadini a metà. come hanno rubato i diritti degli italiani'', [[Rizzoli editore]], ISBN 88-586-2380-0 (p. 153)</ref>.
 
== Note ==
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* [[Contraddizione]]
 
{{Portale|diritto|Cattolicesimo|sociologiadiritto|politica|sociologia}}
 
[[Categoria:Discriminazione]]