Bianca Milesi: differenze tra le versioni
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=== Gli ultimi anni ===
Nel [[1825]] sposò nella città ligure il medico genovese [[Benedetto Mojon]], da cui avrà due figli, Enrico e Benito: per la loro educazione tradusse e pubblicò libri di lettura inglesi e francesi, sicché [[Alessandro Manzoni|Manzoni]], con la quale fu sempre in corrispondenza, soleva chiamarla scherzosamente la 'madre della patria'<ref>nota1) alla Lettera XXIII, p.73-74, Alessandro Manzoni a Bianca Mojon Milesi, datata 6 gennaio 1836, in Ercole Gnecchi (a cura di-), "Lettere inedite di Alessandro Manzoni", op. cit., 1896.</ref>. Con Mojon gestì a Genova un nuovo salotto e frequentò la repubblicana [[Bianca Rebizzo]], [[Teresa Doria]] e [[Anna Giustiniani]], fiamma giovanile di [[Cavour]] e [[Mazzini|mazziniana]] convinta.
Nel [[1833]] la coppia lasciò l'Italia per stabilirsi a [[Parigi]]. Qui Bianca si convertì al [[protestantesimo]].
Il [[4 giugno]] [[1849]], fu colpita dai sintomi del [[colera]]. Il giorno [[7 giugno|7]] ne fu pure colpito il marito che l'assisteva, e il giorno susseguente, quasi alla medesima ora, i due conjugi Mojon cessavano di vivere<ref>nota1) alla Lettera XXIII, p.73-74, Alessandro Manzoni a Bianca Mojon Milesi, datata 6 gennaio 1836, in Ercole Gnecchi (a cura di-), "Lettere inedite di Alessandro Manzoni", op. cit., 1896. Vedi anche R. Barbiera, cit., p. 30. Il Barbiera riporta erroneamente la data del 1848.</ref>.
Bianca Milesi si è distinta anche come scrittrice: si ricordano la ''Vita di Gaetana Agnesi'' (Padova, 1815) e la ''Vita di Saffo'' (Milano, 1824). Il [[Carlo Cattaneo (patriota)|Carlo Cattaneo]] in una sua memoria sulla Milesi scrisse: che "una raccolta delle lettere della Bianca sarebbe onorevole e utile dono al sesso e alla Italia"<ref>nota1) alla Lettera XXIII, p.73-74, Alessandro Manzoni a Bianca Mojon Milesi, datata 6 gennaio 1836, in Ercole Gnecchi (a cura di-), "Lettere inedite di Alessandro Manzoni", op. cit., 1896.</ref>.
== Note ==
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