Colpo di Stato in Francia del 1851: differenze tra le versioni

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«Questo cretino che noi maneggeremo», secondo l'espressione di [[Adolphe Thiers]] che aveva sostenuto la sua candidatura credendo di aver a che fare con un personaggio facilmente manipolabile, si dimostrò politicamente scaltro: il [[31 ottobre]] [[1849]] formò un governo a lui devoto, con alla testa il generale [[Alphonse Henri d'Hautpoul|d'Hautpoul]], e il [[3 gennaio]] [[1851]] licenziò il ministro [[Nicolas Changarnier|Changarnier]], suo oppositore, provocando una crisi nel suo stesso Partito, dal quale prese definitivamente le distanze, formando il cosiddetto «[[Partito dell'Eliseo]]», un gruppo di 150 deputati acquisiti alla sua causa, e cominciò a finanziare giornali anti-parlamentari.
 
Poiché la Costituzione non permetteva la rieleggibilità del presidente, Luigi Bonaparte avrebbe dovuto lasciare il potere nel dicembre del [[1852]]: per evitare questa possibilità, per tutta la prima metà del [[1851]] egli e i suoi sostenitori proposero riforme costituzionali e organizzarono ''tournéestournée'' in provincia per acquisire i consensi necessari a questo scopo. Tuttavia nell'Assemblea nazionale il Partito dell'Ordine, alleandosi a questo scopo con i repubblicani della Montagna, coagulò una maggioranza di deputati sufficiente a votare la sfiducia al governo nel gennaio del [[1851]] e a respingere la proposta di riforma costituzionale il successivo [[19 luglio]].
 
== I preparativi ==