Fëdor Fëdorovič Ušakov: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
|||
Riga 42:
Nel [[1799]], Ušakov fu promosso ammiraglio supremo della flotta russa e fu inviato nel Mediterraneo al fine di supportare la campagna militare di [[Aleksandr Vasil'evič Suvorov|Suvorov]] in Italia. Durante la sua spedizione collezionò molti successi quali la sconfitta dei francesi nelle loro roccaforti di [[Corfù]] e delle [[isole ioniche]], gli assedi delle basi militari di [[Ancona]] e [[Genova]] e l'assalto via mare, coronato dal successo, delle città di [[Napoli]] e [[Roma]].
Lo zar [[Paolo I di Russia]], nella sua qualità di ''Gran Maestro dell'[[Ospitalieri|ordine di San Giovanni]]'', ordinò a Usakov di assaltare l'isola di [[Malta]], nodo strategico del Mediterraneo, che era da tempo inefficacemente assediata dalla [[marina inglese]]. L'ammiraglio [[
Il conflitto tra i due ammiragli fu però breve poiché Ušakov fu richiamato in patria nel [[1801]] dal nuovo zar [[Alessandro I di Russia|Alessandro I]], che era succeduto a Paolo, il quale lo sostituì alla guida della [[flotta del Mediterraneo]]. Amareggiato dalla scelta del suo sovrano, probabilmente posta in essere per non far avvenire uno scontro politico e diplomatico tra Russia e Gran Bretagna, allora alleate contro [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]], Ušakov rassegnò il comando nel [[1807]] e si ritirò nel villaggio di [[Alekseevka]] nel [[Distretto di Temnikov]] nell'odierna [[Repubbliche della Russia|repubblica russa]] della [[Mordovia]] soggiornando spesso nell'Abbazia di [[Sanaksar]], di cui era stato superiore suo zio, Ivan Ušakov. Nel [[1812]] gli fu offerto il comando della milizia locale durante la guerra contro le truppe di Napoleone ma rifiutò l'incarico, conducendo, fino alla morte, vita monastica di preghiera.
Riga 48:
==Onorificenze civili==
Il [[3 marzo]] [[1944]] il [[Presidio del
== Culto ==
Il suo processo di santificazione mosse i suoi primi passi nel [[1944]] quando, aperta la sua tomba per una ricognizione, fu ritrovato il suo corpo intatto, cosa che alle autorità religiose dell'epoca parve segno di benevolenza divina.
La [[Chiesa ortodossa|Chiesa russo ortodossa]] lo glorificò il [[7 agosto]] [[2001]] quale santo patrono della marina russa avanti ai più alti gradi militari di questa e del Metropolita [[Kirill]] di [[Smolensk]] e [[Kaliningrad]], che officiava la funzione.
Nel [[2005]] fu inoltre dichiarato dal patriarca [[Alessio II (patriarca)|Alessio II]] santo patrono dei bombardieri nucleari.
Le sue reliquie sono conservate a Sanaksar dove, già prima della sua glorificazione, erano oggetto di venerazione popolare.
|