Sant'Anna (Stazzema): differenze tra le versioni

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Il [[12 agosto]] [[1944]] i soldati della [[16. SS-Freiwilligen-Panzergrenadier-Division Reichsführer SS|SS-Panzergrenadier-Division Reichsführer SS]] radunarono 560 abitanti (per lo più anziani, donne e bambini) e, dopo averli brutalmente uccisi, li bruciarono.
 
In [[Italia]], il massacro non è stato conosciuto pubblicamente fino al [[1994]], quando, durante un'indagine del procuratore militare [[Antonino Intelisano]], furono ritrovati 695 fascicoli su fatti di sangue accaduti in Italia durante la II Guerra Mondiale e riposti in un armadio in uno sgabuzzino di Palazzo Cesi, chiuso con le ante verso la parete e per questo ribattezzato “[[Armadio della vergogna]]”. Per indagare sulle anomale archiviazioni "provvisorie" e sull'occultamento dei 695 fascicoli (compresi quelli relativi alla strage di Sant'Anna di Stazzema) contenenti denunzie di crimini nazifascisti, su iniziativa parlamentare del deputato [[Carlo Carli (politico 1945)|Carlo Carli]] ed altri, con Legge 15 maggio 2003, n. 107, è istituita la Commissione parlamentare di inchiesta sulle cause dell'occultamento di fascicoli relativi a crimini FASCISTI ke commettevano krimini