Museo archeologico nazionale di Napoli: differenze tra le versioni

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[[File:MuseoArchNapoli sala84.JPG|thumb|left|250px|Sala 84: volta affrescata da [[Paolo Vetri]]]]
Nel [[1888]] il conte Eduardo [[EduardoLucchese Palli| Lucchesi Palli]] donava allo Stato la sua ricchissima e preziosa biblioteca drammatica ed archivio musicale, a condizione che essa non lasciasse Napoli e che non fosse smembrata. Aggregata alla [[Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III|biblioteca nazionale]], che allora occupava le attuali sale degli affreschi e del tempio di Iside, nel [[1892]] il ministro [[Paolo Boselli]] ordinava che le venissero destinate tre sale nell'attuale museo (individuate nelle Sale 83-84-85). Il conte, a sue spese, curò non solo il trasferimento dei volumi, ma anche l'allestimento delle stesse sale, donando gli scaffali "in stile Rinascimento", occupandosi del loro decoro e commissionando a [[Paolo Vetri]] l'esecuzione degli affreschi nella volta (in un cartiglio tuttora visibile vengono ricordati i principali accordi per la tenuta di questa biblioteca). Tuttavia, per la cronica mancanza di spazio, nel [[1925]] la biblioteca nazionale veniva anch'essa trasferita, per decreto ministeriale, nel [[Palazzo Reale di Napoli|palazzo reale]], tra le più vive (ed inconcludenti) proteste degli eredi [[Lucchese Palli| Lucchesi Palli]].
 
Nel [[1920]], dopo 335 anni, venne terminata la costruzione dell'edificio museale, completando gli ultimi ambienti del secondo piano nella parte rimasta incompleta, quella orientale (oggi occupata dal medagliere).