Skopas: differenze tra le versioni

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Come già accennato Skopas ricostruì, come architetto e come scultore, il [[tempio di Atena Alea]] a [[Tegea]] che era andato distrutto in un incendio e che fu ricostruito intorno al 345 a.C., dopo il suo rientro dall'Asia; attraverso i frammenti dei [[frontoni del tempio di Atena Alea|frontoni]] ricostruiti ed esposti nel [[Museo archeologico nazionale di Atene]] è possibile farsi un'idea dell'accentuazione espressiva e drammatica assolutamente innovativa che caratterizza la sua opera.
 
Allo stesso periodo di Tegea, quindi riferibile alle opere più tarde, apparterrebbe il ''Meleagro'' ([[345 a.C.|345]]-[[340 a.C.]]), che rappresenta l'eroe dopo il trionfo nella caccia al cinghiale calidonio, prima del dono della testa del cinghiale ad Atalanta; di quest'opera tuttavia non esistono riferimenti letterari. Una delle copie migliori è ritenuta essere quella conservata al Vaticano (Museo Pio Clementino 490), mentre per la testa il riferimento più vicino all'originale potrebbe essere quello della Villa Medici a Roma. Una delle riproduzioni, la copia Fogg conservata ad Harvard<ref>{{Cita web|autore=The Perseus Project|titolo=Fogg Meleager|url=http://www.perseus.tufts.edu/hopper/artifact?name=Harvard%201926.48&object=Sculpture|accesso=4 aprile 2013}}</ref> è stata collegata da Andrew Stewart all'[[Asclepio]] senza barba visto da Pausania presso il relativo tempio di [[Gortyna (Peloponneso)|Gortyna]] (Paus., VIII, 28),<ref>{{Cita|Stewart 1977|pp. 104-105.|harv=s}}</ref> oppure all'Asclepio del gruppo di culto tegeate.<ref name=Stewart77_107>{{Cita|Stewart 1977|p. 107.|harv=s}}</ref>
 
L'esuberanza dinamica delle opere di Skopas sembra aver raggiunto il culmine nella ''[[Menade danzante]]'' ([[330 a.C.]] circa) e nel ''[[Pothos (statua)|Pothos]]''.