Qianlong: differenze tra le versioni

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|PreData = [[Lingua cinese|cinese]]: 乾隆, pr. {{IPA|ʨɪ'ɛːn'lʊŋ}}
|Sesso = M
|LuogoNascita = Pechino
|GiornoMeseNascita = 25 settembre
|AnnoNascita = 1711
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== Guerre di frontiera ==
 
L'imperatore Qianlong fu un vittorioso capo militare, coordinando un enorme consolidamento nel territorio controllato dalla dinastia Qing, attraverso quelle che passarono alla storia come le '''"dieci grandi campagne"'''. Tutto ciò, fu reso possibile, non solo dalla forza militare cinese, ma anche dalle divisioni e dalle forze declinanti dei popoli dell'Asia interna. Sotto Qianlong, il [[Xinjiang|Turkestan cinese]] fu incorporato nel governo della dinastia Qing con il nome di [[Xinjiang]], mentre ad ovest l'[[Ili]] fu conquistato e fornito di guarnigioni. I Qing dominarono anche la [[Mongolia Esterna]] dopo aver inflitto una definitiva sconfitta ai [[Mongoli occidentali]]. Durante tutto questo periodo vi furono continui scorribande mongole in [[Tibet]] e una reciproca diffusione del [[Buddhismo tibetano]] in Mongolia.
 
[[File:MilitaryCostumeEmperorKienLong1736-1796.jpg|thumb|Costume militare dell'imperatore Qianlong. [[Musée de l'Armée]], [[Parigi]].]]
Qianlong inviò nuovamente un esercito in Tibet e stabilì saldamente il [[Dalai Lama]] come governatore, e una guarnigione Qing per conservare il protettorato cinese. Ulteriori campagne militari sul campo contro [[Burma|Burmesi]], [[Nepal]]esi e [[Gurkha]] costrinsero questi popoli a sottomettersi.
 
[[File:Budala5.jpg|thumb|230px|left|Il [[Tempio di Putuo Zongcheng]] a [[Chengde]], costruito nel XVIII secolo durante il regno dell'imperatore Qianlong.]]
In [[Vietnam]], come al solito, le cose non andarono così bene. Nel [[1787]] l'ultimo re della dinastia [[Le]] fuggì dal Vietnam e chiese formalmente aiuto all'imperatore cinese per riconquistare il trono di [[Hanoi|Thanglong]]. L'imperatore Qianlong acconsentì inviando un grande esercito in Vietnam per destituire i [[Tay Son]]<ref>gruppo di ribelli contadini che avevano conquistato tutto il Vietnam</ref>. Nel [[1788]] la capitale, Thanglong, fu conquistata, ma alcuni mesi più tardi, l'esercito cinese fu sconfitto con un attacco a sorpresa durante il [[Tết Nguyên Ðán|Tet]] (il capodanno vietnamita) da [[Nguyen Hue]], il secondo e il più abile dei tre [[fratelli Tay Son]]. Il governo cinese diede formale protezione all'imperatore Le e alla sua famiglia, ma non intervenne in Vietnam per altri 90 anni.
 
Nel complesso l'espansione militare dell'imperatore Qianlong conquistò milioni di km² di territorio, portando nell'impero popoli cinesi diversi dagli Han - come gli [[Uiguri]], i [[Kazaki]], i [[Kirghizi]], gli [[Evenchi]] e i [[Mongoli]] - che erano almeno potenzialmente ostili. Fu anche un'impresa molto costosa. In realtà, i fondi del Tesoro imperiale vennero quasi completamente esauriti a causa delle spedizioni militari. Questa potrebbe essere stata la causa del successivo declino della dinastia, quando l'esercito fu incapace di sviluppare e accrescere la potenza delle proprie armi di fronte ad una minaccia occidentale.
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== Successi artistici ==
 
L'imperatore Qianlong fu anche un importante patrono delle arti. La più significativa delle sue commesse fu un catalogo di tutte le più importanti opere della [[cultura cinese]], il ''[[Siku Quanshu]]'' (四庫全書). Prodotta in 36.000 volumi, conteneva circa 3.450 opere complete, realizzate da quasi 15.000 copisti; per completare l'opera intera furono necessari circa vent'anni. Essa preservò molti libri, ma era intesa anche come un mezzo per scoprire e sopprimere i testi ritenuti offensivi per i governanti mancesi. Furono elencate circa 2.300 opere da sopprimere totalmente e altre 350 parzialmente. Lo scopo era distruggere gli scritti che erano [[anti-Qing]] o sovversivi, che insultavano le precedenti dinastie barbare, o che affrontavano i problemi delle frontiere o della difesa.
 
Qianlong fu un poeta prolifico e un collezionista di [[ceramica]], un'arte che fiorì nel suo regno; una parte sostanziale della sua collezione si trova a[[Londra]] presso la [[Percival David Foundation]].
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[[File:Qianlongcoin.jpg|thumb|right|160px|Moneta del regno dell'imperatore Qianlong.]]
Nei suoi ultimi anni, Qianlong era piuttosto deluso e stanco del potere e della gloria. Il governo giornaliero del paese era lasciato nelle mani di [[Heshen]], il ministro di rango più elevato e all'epoca il preferito di Qianlong, mentre Qianlong stesso indulgeva ai lussi quotidiani e nel suo passatempo preferito della caccia. E'È dimostrato che Heshen con la sua gestione pose le basi per l'ulteriore crollo dell'impero Qing, anche con l'aumento della corruzione, arrivando infine a un punto di non ritorno. Quando il primo ministro Heshen fu ucciso, si scoprì che era ancora più ricco del tesoro ormai impoverito del paese. Qianlong iniziò il suo regno nel [[1735]] con circa 33.950.000 [[tael]] ereditati dal periodo di Yongzheng. Intorno al [[1775]], Qianlong raggiunse, con le casse dell'impero il picco della prosperità dei Qing, con circa 73.900.000 tael, un primato ineguagliato dal periodo di Kangxi o da quello di Yongzheng; tuttavia, la corruzione di massa diffusa a tutti i livelli, unitamente alle pesanti spese di oltre 150.200.000 tael per le spedizioni, la costruzione di altri palazzi, i sei viaggi personali a [[Jiangnan]], il denaro per la Ribellione del Loto Bianco, il lento aumento dell'oppio e le spese per il lusso, quasi impoverirono il tesoro un tempo prospero e immenso. Verso la fine del regno di Qianlong nel [[1796]], quasi tutto il tesoro del paese era esaurito. Insieme al declino dell'Esercito delle Otto Bandiere, ciò avrebbe lasciato un enorme problema da affrontare per il successore Jiaqing.
 
== L'ambasciata di Macartney ==
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== Abdicazione ==
[[File:Emperor Qianlong reading.jpg|thumb|right|220px|L'imperatore Qianlong che pratica la calligrafia.]]
Nell'[[ottobre]] [[1795]], Qianlong annunciò ufficialmente che nella primavera dell'anno successivo avrebbe volontariamente abdicato al trono in favore del figlio. Al riguardo, si diceva che Qianlong avesse fatto una promessa durante l'anno della sua ascesa al trono di non governare più a lungo di suo nonno, l'imperatore [[Kang Xi (imperatore Qing)|Kanxi]].
 
Prima della sua abdicazione, Qianlong decise di trasferirsi fuori dalla Sala della Coltivazione Mentale nella [[Città Proibita]], la residenza riservata solo al sovrano regnante, e ordinò la costruzione della sua residenza in un'altra parte della Città Proibita; tuttavia, Qianlong non lasciò mai la Sala della Coltivazione Mentale.
 
Proprio come non era disponibile a separarsi dalla sua residenza, in realtà Qianlong non era neanche disponibile a separarsi dal potere che aveva esercitato negli ultimi 60 anni. L'anziano Qianlong mantenne quindi una salda presa sugli affari di stato e continuò a governare, mentre suo figlio, l'imperatore [[Jiaqing]], fu tenuto, ancora per alcuni anni, ai margini del potere.
 
== Leggende ==
 
[[File:The Qianlong Emperor in Ceremonial Armour on Horseback.jpg|thumb|left|210px|''L'imperatore Qianlong in armatura a cavallo'', del [[gesuita]] italiano [[Giuseppe Castiglione]] ([[1688]] - [[1766]]).]]
Come già accennato, sulla figura di Qianlong si sono sviluppati molti miti e leggende. Secondo una di queste, Qianlong era in realtà figlio di Chen Yuanlong di Haining. L'imperatore Kangxi intendeva scegliere il suo erede al trono non solo in base alla capacità di suo figlio di governare l'Impero, ma anche al fatto che suo nipote non fosse di minor valore, per garantire il regno perpetuo dei Manciù sul paese.
 
Yongzheng, il figlio di Kangxi, era un uomo abile, ma suo figlio maggiore Hongshi era un debole: per evitare di perdere il trono, allora, fece in modo di scambiare sua figlia appena nata con il figlio di Chen Yuanlong, che divenne in seguito la pupilla degli occhi di Kangxi. Così, Yongzheng riuscì a succedere al trono e suo "figlio", Hongli, divenne successivamente l'imperatore Qianlong. In seguito, Qianlong si recò quattro volte nella parte meridionale del paese e si fermò a casa di Chen nello Haining, lasciandosi dietro la sua calligrafia ed emanando frequentemente decreti imperiali che rendevano e mantevano lo Haining uno stato esente da tasse.
 
Ci sono tuttavia notevoli problemi in questa storia, che la rendono poco credibile.