Peltasta: differenze tra le versioni

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==Storia==
I peltasti più esperti e richiesti dell'antica Grecia provenivano dalla [[Tracia]], infatti Atene tentò in molte occasioni di assoggettare l'area dello [[Strimone]], finchè ritenne più efficace inglobare nell'esercito i suoi guerrieri.
I peltasti più esperti e richiesti dell'antica Grecia provenivano dalla [[Tracia]]: essi erano riconoscibili da uno scudo ligneo a forma di mezza luna. I peltasti spesso portavano armi da lancio, in particolare [[giavellotto|giavellotti]] ma quasi mai scudi grandi (semmai molto piccoli, spesso a forma di mezzaluna, e leggeri che portavano sul gomito del braccio sinistro grandi più o meno come la testa, avendo così libera anche la mano sinistra nella quale tenevano altri giavellotti da lanciare) e elmi poco protettivi (magari di cuoio, raramente di bronzo o in altro metallo).
 
Erano riconoscibili da uno scudo ligneo a forma di mezza luna, privo di bordatura, ricoperto in genere di cuoio o anche in feltro, dipinto con facce stilizzate; veniva impugnato facilmente e portato a tracolla. Gli indumenti erano costituiti da una corta tunica senza maniche per favorire i movimenti di tiro del giavellotto; un mantello intarsiato di pelle di orso, degli stivaletti di cerbiatto, allacciati davanti e stretti in sommità, detti '''Zeira'''; un copricapo in pelle di volpe a punta con lunghi lembi a difesa delle orecchie su modello del cappello frigio.
 
Privi di spada disponevano di due o più [[giavellotto|giavellotti]], la cui lunghezza variava dal metro al metro e mezzo; i quali venivano scagliati dopo una breve tratto fatto di corsa contro il nemico. Una volta eseguito il primo lancio rientravano nei ranghi.
 
I compiti loro assegnati si dividevano tra la fornitura di copertura delle falangi all'inseguimento dei nemici in fuga, nonchè proteggevano i fianchi dell'armata durante gli spostamenti.
 
Le unità di peltasti in genere venivano costituite con elementi autoctoni; a Sparta venivano addestrati gli iloti, ad Atene le classi più umili.
 
Per lungo tempo, come i ''[[toxotes]]'' ([[arcieri]]), altro tipo di fanteria leggera greca, furono scartati dagli [[strateghi]] greci che, a causa della loro grande velocità in combattimento, li preferivano solo per inseguimenti o agguati ma quasi mai in battaglia. Erano principalmente mercenari e quindi spesso cambiavano schieramento per motivi economici, fu anche per questo che vennero scartati molto a lungo, erano troppo inaffidabili.
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Degno di nota un episodio avvenuto nel 390 a.C. circa.
Un reparto dell'esercito spartano in marcia di trasferimento venne sorpreso da un attacco dell'ateniese [[Ifìcrate]] a [[Lechaion]], che guidava un battaglione di ''peltasti''. Nello scontro morirono ben 250 Spartani: a parte il numero, comunque non infimo, data la notoria scarsezza di effettivi di cui soffriva Sparta, ciò che destò profonda sensazione fu il fatto che un contingente di opliti spartani, considerati invincibili, fossero stati distrutti in un'imboscata condotta da soldati, considerati di rango inferiore, che basavano la loro efficienza sulla velocità, la sorpresa e la mobilità. Una novità (utile soprattutto in terreni accidentati, in cui la falange oplitica può incrementare la propria potenza con difficoltà) che avrà grandi sviluppi nei decenni che seguiranno e che va, almeno in parte, ascritta al genio militare di [[Ifìcrate]].
 
Un reparto dell'esercito spartano in marcia di trasferimento venne sorpreso da un attacco dell'ateniese [[Ifìcrate]], che guidava un battaglione di ''peltasti''. Nello scontro morirono ben 250 Spartani: a parte il numero, comunque non infimo, data la notoria scarsezza di effettivi di cui soffriva Sparta, ciò che destò profonda sensazione fu il fatto che un contingente di opliti spartani, considerati invincibili, fossero stati distrutti in un'imboscata condotta da soldati, considerati di rango inferiore, che basavano la loro efficienza sulla velocità, la sorpresa e la mobilità. Una novità (utile soprattutto in terreni accidentati, in cui la falange oplitica può incrementare la propria potenza con difficoltà) che avrà grandi sviluppi nei decenni che seguiranno e che va, almeno in parte, ascritta al genio militare di [[Ifìcrate]].
 
==Note==