Pompeo Leoni: differenze tra le versioni

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Nella sua casa detta degli ''[[Casa degli Omenoni|Omenoni]]'' caratterizzata da otto enormi [[Talamone|Talamoni]] che adornano la facciata già il padre [[Leone Leoni (scultore)|Leone Leoni]] aveva organizzato una ''scuola''.<ref>Il palazzo è tuttora esistente</ref>, dove apprese l'arte scultorea e quella della medaglistica.
 
Oltre che per la committenza milanese, lavorò per la monarchia spagnola. Insieme al padre lavorò per [[Monastero dell'Escorial|l'Escorial]] a Madrid. Attribuita a Pompeo Leoni è anche la statua in marmo bianco della principessa Giovanna nel [[Monastero de las Descalzas Reales]].
Al Castello sforzesco di Milano si conserva la ''Medaglia di Francisco Fernández de Liébana'', del 1575. [[File:Pompeo leoni, ercole II d'este, 1554.JPG|thumb|120px|Pompeo Leoni, medaglia di Ercole II d'Este, 1554.]]
 
Noto collezionista d'arte raccolse anche per conto del padre una quadreria importante. Nel 1584 [[Giovanni Paolo Lomazzo]] ricorda il quadro [[Danae]] del [[Correggio (pittore)|Correggio]] era stato spedito da Pompeo, a curare la spedizione della Danae e di [[Giove e Io]] dalla Spagna alla Lombardia, ma è ignoto se egli abbia ottenuto le opere dallo stesso sovrano o le abbia acquistate dal suo favorito Antonio Pérez, (che potrebbe averle ricevute in dono da Filippo II), dopo la sua caduta in disgrazia (1579).
Venuto in possesso delle carte edei disegni che [[Leonardo da Vinci]] aveva lasciato a [[Francesco Melzi]], fu responsabile del loro smembramento per ricavare dalla vendita una somma di denaro più alta.