Spadino: differenze tra le versioni

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Lungi dallo scomparire, la pratica dello scontro all'[[arma bianca]] manesca raggiunse, nel corso del [[XVIII secolo]], le più alte vette della sua perfezione, con un significativo aumento della produzione libraria da parte dei maestri di scherma. Arma ormai precipua della [[nobiltà]], degli alti ufficiali delle [[forze armate]] (ormai sempre più inquadrate con moderni criteri burocratici all'interno della "macchina" [[Stato moderno|statale]]) e di specializzati cultori, la spada venne perfezionata nella sua forma onde diventare lo strumento per la "stoccata perfetta", completando il percorso cominciato nel corso del tardo [[Rinascimento]] quando, ancor prima della diffusione della sciabola, la scherma europea aveva nettamente diviso le armi destinate alle stoccate ([[striscia]]) da quelle destinate ai pesanti colpi di taglio ([[spadona]]).
 
{{quote|Da quando i [[Goti]] introdussero il costume del [[duello]], l'arte della difesa divenne uno studio necessario: venne codificata da determinate regole e vennero create accademie che istruissero i giovani alla pratica. I moderni hanno adottato lo '''spadino''' a discapito delle armi antiche, cosa che ha portato allo sviluppo di una nuova forma di difesa, distintasi con l'appellativo di [[Scherma]], che figura a pieno titolo quale parte dell’educazione di una persona di rango, garantendole maggior forza di corpo, [[propriocezione|propriocettivi]]tà, grazia, agilità, indirizzo, mettendolo parimenti nella condizione di portare a compimento con maggior facilità altre forme d’esercizio.|[[Angelo Tremamondo|Tremamondo, Angelo]] ([[1763]]), ''L'Ecole des Armes, avec l'explication générale des principales attitudes et positions concernant l'escrime'', prefazione.}}
 
Ormai parte integrante del bagaglio culturale del [[gentiluomo]], in un contesto socio-politico europeo ove nobiltà e ricca [[borghesia]] andavano fondendosi in una nuova forma di [[patriziato]], la scherma perfezionò, grazie allo spadino ed al [[fioretto]], l'arma propedeutica utilizzata nelle palestre dei grandi maestri per l'allenamento della stoccata, la pratica [[duello|duellistica]]<ref>Abbott, Philip [et al.] (2007), ''Armi : storia, tecnologia, evoluzione dalla preistoria a oggi'', Milano, Mondadori, ISBN 978-88-370-5218-8, pp. ().</ref>. Parallelamente, in un contesto bellico che avrebbe ancora visto il soldato appiedato servirsi di armi ibride, a mezza via tra la spadona e la baionetta inastata sulla canna del [[fucile]], sino alla metà del [[XIX secolo]], lo spadino divenne arma d'ordinanza distintiva degli alti ufficiali di fanteria.