Liturgia della Chiesa cattolica: differenze tra le versioni

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Per la [[Chiesa cattolica]], la '''liturgia''' è l'esercizio del ministero sacerdotale di Cristo attraverso riti che manifestano e fondano la Chiesa. La relazione tra rito e liturgia non è quindi una relazione di identità, anzi, la liturgia si esprime attraverso il rito. Uno degli errori più comuni consiste proprio nel pensare la liturgia unicamente come culto pubblico della Chiesa, un'azione cioè che si riduce ad essere espressione di una realtà istituzionale e fondata su norme cultuali (''chiamate rubriche''). Il concetto di liturgia nel cattolicesimo è ben più ampio e difficilmente se ne può dare una definizione stringata che sia al tempo stesso esaustivo. Difatti il [[Concilio Vaticano II]] definendo il ruolo della liturgia "principalmente il culto della maestà divina" e come "il culmine verso cui tende l'azione della Chiesa e, al tempo stesso, la fonte da cui promana tutta la sua energia" (''[[Sacrosanctum Concilium]]'' ''10, 33''), la inserisce all'interno della spiritualità della chiesa, fonte e culmine della stessa fede e della teologia. Inoltre, se si guarda alla sacra scrittura ci si accorgerà ben presto come i due principali eventi di rivelazione della Bibbia cristiana, la donazione delle tavole della legge sul Sinai a Mosè ed il Mistero Pasquale, avvengono in un contesto che si può definire liturgico sulla base del quale la Chiesa si fonda e formula i suoi riti.
 
La ''lex orandi'', cioè l'insieme delle norme cultuali definite dalla chiesa, comprende la forma delle celebrazioni [[religione|religiose]] solenni, ma anche l<nowiki>'</nowiki>''ordinario'' e il ''proprio'' dei [[rito|riti]] quotidiani, quali la [[Celebrazione eucaristica]], i sacramenti, la [[liturgia delle ore]].