Antonio Guarco: differenze tra le versioni

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Abbandonato il castello lermanese per l'assedio perpetrato dalle truppe genovesi nella stessa estate, Antonio Guarco troverà un aiuto ancora da suo cognato Antonio Montaldo che gli offrirà la custodia del castello di Montaldo, presso [[Gavi]]. Anche forte di nuovi fanti e cavalieri inviati dall'alleato duca, procederà ancora nella sua personale guerra contro il doge Antoniotto I Adorno dando vita ad assedi e assalti lungo la [[val Polcevera]] e fino alle porte di Genova con l'intento di sollevare la folla e quindi provocarne la caduta.
 
Nemmeno con la successiva dedizione genovese verso la corona francese, dall'ottobre [[1396]], cessò l'odio di Antonio Guarco verso Antoniotto I Adorno, quest'ultimo lasciate le vesti da doge per indossare quelle da governatore di Genova per conto del re [[Carlo VI di Francia]]. Nel febbraio del [[1397]] assieme al cognato Antonio Murialdo muoverà un nuovo attacco all'Adorno partendo dal [[castello di Ronco Scrivia]], quindi raggiungendo il borgo di [[Campomorone]] dove troverà la fiera opposizione delle milizie degli [[Spinola]] e dei [[Fieschi]]. La prigionia dei due durerà comunque pochi giorni in quanto saranno liberati dagli stessi signori feudali, quest'ultimi si vicini alla corona d'oltralpe ma nemici comuni del governatore Adorno.
 
Con la sollevazione dall'incarico dell'Adorno nel marzo 1397, e la nomina del nuovo governatore Vallerano di Lussemburgo (conte di Saint Pol), Antonio Guarco arriverà ad una tregua con l'ex governatore trattando con il secondo la restituzione al Comune di Genova del castello di Montaldo di Gavi in cambio del perdono delle sue scorrerie e di una pensione annuale di 4000 fiorini. L'allontanamento forzato da Genova impostagli scatenerà però dopo pochi mesi, nel [[1398]], la violazione dei patti concordati con il governatore Vallerano tanto che a [[Chiavari]], assieme all'ormai fedele Antonio Murialdo e di Antonio da Cogorno, organizzerà un complotto anti francese. Con l'accusa di tradimento verrà arrestato dal podestà di Genova, ma poco dopo liberato dal governatore regio Pierre Fresnel (vescovo di [[Meaux]]) che gli proporrà la carica di capitano di [[Famagosta]]: di fatto un nuovo allontanamento "per motivi di stato" da Genova. Offeso e scontento, Antonio Guarco mal digerì così tanto l'investitura che appena nominato pretese, e gli fu concessa, un'immediata sospensione a tempo indeterminato dalla carica e un seggio tra le file del Consiglio degli Anziani.