Storia d'Italia: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 75:
{{vedi anche|Repubblica Romana}}
===== La conquista dell'Italia peninsulare =====
Dopo la cacciata di [[Tarquinio il Superbo]] ed il fallimento (determinato, secondo la leggenda, dalle eroiche azioni di [[Muzio Scevola]], [[Orazio Coclite]] e [[Clelia]]) del suo tentativo di recuperare il trono con l'aiuto degli [[Etruschi]] condotti dal [[lucumone]] di [[Chiusi]], [[Porsenna]], fu instaurata, ad opera di [[Lucio Giunio Bruto]], organizzatore della rivolta antimonarchica, la Repubblica. Essa prevedeva la spartizione tra più cariche dei poteri precedentemente appartenuti a un uomo solo, il re: il potere legislativo fu assegnato alle assemblee dei [[comizi centuriati]] e del [[senato romano|senato]], e furono create numerose magistrature, [[console (storia romana)|consolato]], [[censore|censura]], [[pretore (storia romana)|pretura]], [[questore (storia romana)|questura]], [[edile (storia romana)|edilità]], che gestissero i vari ambiti dell'amministrazione. Tutte le cariche, tra le quali il consolato e il pretorato erano ''[[imperium|cum imperio]]'', erano [[collegialità|collegiali]], in modo tale che si evitasse l'affermazione di singoli uomini che potessero accentrare il potere nelle loro mani.<br />
 
Roma si trovò subito a lottare contro le popolazioni latine delle zone limitrofe, sconfiggendole nel [[499 a.C.]] (o, secondo altre fonti, nel [[496 a.C.]]) nella [[battaglia del Lago Regillo]], e federandole a sé nella [[Lega Latina]] mediante la firma del ''[[foedus Cassianum]]'', nel [[493 a.C.]]<ref>Secondo altre fonti, la firma del trattato fu istantaneamente successiva alla battaglia del Regillo.</ref> Combatté poi contro gli [[Equi]] e i [[Volsci]], e, una volta sconfitti, [[Roma e le guerre con Veio|si scontrò]] con la città etrusca di [[Veio]], espugnata da [[Marco Furio Camillo]] nel [[396 a.C.]]<br />
I primi anni di vita della [[Repubblica Romana]] furono notevolmente travagliati anche nell'ambito della politica interna, in quanto le gravi disuguaglianze sociali che avevano portato alla caduta del regno non erano state cancellate. I [[plebe]]i avviarono così una [[Conflitto degli ordini|serie di proteste]] contro la classe dominante dei patrizi: nel [[494 a.C.]], infine, si ritirarono in secessione sul Monte Sacro ([[Secessio plebis]]). La situazione si risolse con l'istituzione della magistratura del [[Tribuno della plebe|tribunato della plebe]] e con il riconoscimento del valore legale delle assemblee popolari. Importanti acquisizioni furono anche la redazione, nel [[450 a.C.]] da parte dei [[decemviri]], delle [[leggi delle XII tavole]], che garantivano una maggiore equità in ambito giudiziario, e l'approvazione della ''[[lex Canuleia]]'', nel [[445 a.C.]]<br />
 
Nel [[386 a.C.]] l'esercito romano fu sconfitto dai [[Galli]] guidati da [[Brenno]], che sottoposero l'Urbe ad un rovinoso saccheggio. Vent'anni dopo, nel [[367 a.C.]], furono promulgate le ''[[leges Liciniae Sextiae]]'', che ampliarono ulteriormente i diritti della plebe.<br />
I primi anni di vita della [[Repubblica Romana]] furono notevolmente travagliati anche nell'ambito della politica interna, in quanto le gravi disuguaglianze sociali che avevano portato alla caduta del regno non erano state cancellate. I [[plebe]]i avviarono così una [[Conflitto degli ordini|serie di proteste]] contro la classe dominante dei patrizi: nel [[494 a.C.]], infine, si ritirarono in secessione sul Monte Sacro ([[Secessio plebis]]). La situazione si risolse con l'istituzione della magistratura del [[Tribuno della plebe|tribunato della plebe]] e con il riconoscimento del valore legale delle assemblee popolari. Importanti acquisizioni furono anche la redazione, nel [[450 a.C.]] da parte dei [[decemviri]], delle [[leggi delle XII tavole]], che garantivano una maggiore equità in ambito giudiziario, e l'approvazione della ''[[lex Canuleia]]'', nel [[445 a.C.]]<br />
Consolidata la propria egemonia nell'Italia centrale, Roma volse le proprie mire espansionistiche verso sud attaccando i [[Sanniti]], contro i quali combatté tre difficili [[guerre sannitiche|guerre]] (nel 343-341 a.C., nel 327-304 a.C. e nel 298-290 a.C.), che, nonostante alcune umilianti disfatte inflitte dai Sanniti a Roma (celebre quella delle [[Battaglia delle Forche Caudine|Forche Caudine]] nel corso della [[seconda guerra sannitica]]), si conclusero dopo alterne vicende con la vittoria romana e la sottomissione totale dei Sanniti.<br />
Nel [[386 a.C.]] l'esercito romano fu sconfitto dai [[Galli]] guidati da [[Brenno]], che sottoposero l'Urbe ad un rovinoso saccheggio. Vent'anni dopo, nel [[367 a.C.]], furono promulgate le ''[[leges Liciniae Sextiae]]'', che ampliarono ulteriormente i diritti della plebe.<br />
 
Consolidata la propria egemonia nell'Italia centrale, Roma volse le proprie mire espansionistiche verso sud attaccando i [[Sanniti]], contro i quali combatté tre difficili [[guerre sannitiche|guerre]] (nel 343-341 a.C., nel 327-304 a.C. e nel 298-290 a.C.), che, nonostante alcune umilianti disfatte inflitte dai Sanniti a Roma (celebre quella delle [[Battaglia delle Forche Caudine|Forche Caudine]] nel corso della [[seconda guerra sannitica]]), si conclusero dopo alterne vicende con la vittoria romana e la sottomissione totale dei Sanniti.<br />
 
Consolidata la propria egemonia sull'Italia centro-meridionale, Roma arrivò a scontrarsi con le città della [[Magna Grecia]] e con la potente [[Taras (Taranto)|Taranto]], che invocarono allora l'aiuto del re d'[[Epiro]] [[Pirro]], che sbarcò in Italia con un potente esercito comprendente anche [[elefanti da guerra]]; nonostante alcune sofferte vittorie (con grandissime perdite) contro i Romani a [[battaglia di Heraclea|Heraclea]] e ad [[Battaglia di Ascoli Satriano|Ascoli]], Pirro fu duramente sconfitto a [[Battaglia di Benevento (275 a.C.)|Maleventum]] nel [[275 a.C.]] e costretto a tornare oltre l'[[Adriatico]]. Taranto, dunque, fu nuovamente assediata e costretta alla resa nel [[272 a.C.]]: Roma era così potenza egemone nell'Italia peninsulare, a sud dell'Appennino Ligure e Tosco-Emiliano.