Storia d'Italia: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 524:
==== Alleata con la Germania (1940-1943) ====
[[File:Kingdom of Italy 1942 with provinces.svg|left|220px|thumb|Il Regno d'Italia tra il 1941 ed il 1943, con le [[Provincia di Spalato|province di Spalato]], [[Provincia di Cattaro|di Cattaro]] e [[Provincia di Lubiana|di Lubiana]]]]
Il [[10 giugno]] [[1940]] l'Italia entrò nella [[seconda guerra mondiale]] come alleata della Germania contro [[Francia]] e [[Regno Unito]]. Nel [[1941]] fu dichiarata guerra all'[[Unione Sovietica]] e con l'[[Impero giapponese]] agli [[Stati Uniti d'America]]. Mussolini, confortato dagli schiaccianti successi della Germania di [[Adolf Hitler]], credeva in una guerra lampo risolta in breve tempo a favore dell'alleato tedesco, assieme al quale avrebbe potuto sedere al tavolo dei vincitori. In realtà le difficoltà oggettive delle truppe italiane e le ingenti forze a disposizione dell'[[Alleati della seconda guerra mondiale|alleanza nemica]], portarono non poche sconfitte all'esercito regio. I primi scontri ebbero luogo il [[21 giugno]] sulle [[Alpi]], contro la Francia, ormai annientata dai tedeschi con la tattica della [[guerra lampo]], che portò allo Stato fascista italiano la sola conquista di una piccola striscia nel sud del Paese, riportando i confini a prima del [[1850]], con l'esclusione di [[Nizza]]. Nello stesso momento lo stato maggiore fascista concentrò le sue mire espansionistiche in [[Grecia]]. Pensando di non trovare alcuna resistenza le truppe italiane avanzarono in territorio greco, ma tra novembre e dicembre i Greci, aiutati anche dagli inglesi, passarono all'azione e costrinsero gli italiani a ritirarsi in [[Albania]]. L'insuccesso in Grecia causò la fine della ''Guerra parallela'', così chiamata da [[Benito Mussolini|Mussolini]].<ref name="La biblioteca di Repubblica">{{cita libro|||La seconda guerra mondiale e il dopoguerra|La biblioteca di Repubblica|2004|pages =p. 147|isbn =}}</ref> <br />
 
Contemporaneamente si registrarono i primi insuccessi anche nelle colonie del corno d'Africa, culminati il [[20 maggio]] con la resa del [[Amedeo di Savoia-Aosta (1898-1942)|Duca d'Aosta]] dopo la [[Seconda battaglia dell'Amba Alagi]]. In questa occasione al [[Regio Esercito]] fu reso l'[[onore delle armi]] da parte dei britannici. L'[[11 aprile]] i tedeschi si impossessarono dell'area balcanica, concedendo allo Stato fascista di mettere nominalmente a capo dello Stato croato un rappresentante di [[casa Savoia]]. L'influenza italiana si limitò solamente alle zone costiere e, in base ad accordi con il capo del governo croato [[Ante Pavelic]], l'Italia avrebbe avuto per 25 anni il dominio del litorale della [[Croazia]].<ref name="La biblioteca di Repubblica"/> Nel [[1942]] le operazioni italiane si concentrarono in [[Unione Sovietica]] e [[Africa]]. In entrambi i fronti, grazie alle truppe tedesche si ebbero frequenti successi: in Russia si conquistarono vasti territori e si arrivò a controllare durante l'estate anche [[Stalingrado]], mentre nel nord Africa Rommel si spinse in [[Egitto]], conquistando varie città, ma a causa degli attacchi dell'aviazione anglo-americana e dei rinforzi sempre meno frequenti si arrivò ad una sconfitta nella [[Seconda battaglia di El Alamein]], che segnò la fine delle speranze dell'Asse di conquistare l'Egitto ed i campi petroliferi del [[Medio Oriente]]. <br />
 
La situazione peggiorò poi anche in Russia con l'avvicinarsi dell'inverno, infatti Mussolini non si era curato di rafforzare l'equipaggiamento delle truppe italiane appartenenti all'[[ARMIR]],<ref>{{cita libro|||La seconda guerra mondiale e il dopoguerra|La biblioteca di Repubblica|2004|pages =p. 194|isbn =}}</ref> ex [[CSIR]]. Già nell'estate vi erano state pesanti decimazioni nell'esercito italiano e nel dicembre [[1942]] cominciano le prime pesanti sconfitte, seguite dalla ritirata. A maggio venne presa [[Tunisi]], ultimo baluardo dell'esercito regio italiano e poche settimane più tardi anche le isole di [[Lampedusa]] e [[Pantelleria]], dando inizio all'[[Operazione Husky]].