Storia d'Italia: differenze tra le versioni

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==== La caduta del fascismo, la Repubblica di Salò e la resistenza (1943-1945) ====
{{vedi anche|Resistenza Italiana|Repubblica Sociale Italiana}}
Le sconfitte sia sul fronte africano che su quello russo causarono in Italia vari [[scioperi]] e un calo di consensi nei confronti del fascismo e di Mussolini. Il [[24 luglio]] [[1943]] si riunì il [[Gran Consiglio del Fascismo]] e il mattino seguente il duce venne sfiduciato e arrestato. [[Vittorio Emanuele III d'Italia|Vittorio Emanuele III]] decise quindi di sostituirlo a capo del governo con [[Pietro Badoglio]], che annunciò il proseguimento della guerra a fianco dei tedeschi, ma contemporaneamente stava trattando l'[[armistizio]] con gli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]], che venne firmato il [[3 settembre]] e reso pubblico l'[[8 settembre|8]]. Il giorno successivo avvenne la [[fuga del re Vittorio Emanuele III]] e di Badoglio, che lasciarono Roma per recarsi in [[Puglia]], sotto la protezione di inglesi e americani. L'annuncio dell'armistizio provocò la reazione tedesca, le cui truppe occuparono gran parte dell'Italia, catturando molti soldati italiani e, il [[12 settembre]], liberando Mussolini, che venne incaricato di formare un nuovo regno nel nord Italia. Il Paese si trovò così diviso in due: il [[Regno del Sud]] a fianco degli alleati contro la [[Germania]] e la [[Repubblica Sociale Italiana]] (RSI), formata dai reduci fascisti. Di fatto, erano entrambi due stati-fantoccio, rispettivamente degli anglo-americani e dei tedeschi.

In questo quadro drammatico, nacquero però le prime formazioni di [[partigiani]], che soprattutto nel centro-nord diedero vita al primo nucleo dell'Italia libera. Il [[22 gennaio]] [[1944]] gli anglo-americani, condotti dal [[maggior generale]] [[John P. Lucas]], sbarcarono nell'[[Italia centrale]], nella zona compresa tra [[Anzio]] e [[Nettuno (Italia)|Nettuno]], con lo scopo di aggirare le forze tedesche attestate sulla [[Linea Gustav]] e di liberare [[Roma]]. La lunga battaglia che ne derivò è comunemente conosciuta come "battaglia di Anzio". Il [[24 marzo]] i nazisti compirono l'[[eccidio delle Fosse Ardeatine]], massacro eseguito a Roma ai danni di 335 civili italiani, come atto di rappresaglia per un attacco eseguito da [[Resistenza italiana|partigiani]] contro le truppe germaniche ed avvenuto il giorno prima in [[via Rasella]]. Per la sua efferatezza, l'alto numero di vittime, e per le tragiche circostanze che portarono al suo compimento, è diventato l'evento simbolo della rappresaglia nazista durante il periodo dell'occupazione. Le [[Fosse Ardeatine]], antiche cave di [[pozzolana]] site nei pressi della [[via Ardeatina]], sono diventate un monumento a ricordo dei fatti e sono oggi visitabili.<br />
 
Nel [[maggio]] 1944 si accrebbe la sottomissione della RSI nei confronti della [[Germania nazista]], con l'annessione del [[Trentino-Alto Adige]], della [[provincia di Belluno]] e di [[Tarvisio]] al Terzo Reich. Il [[5 giugno]] 1944, il giorno dopo la [[liberazione di Roma]], Vittorio Emanuele III nominò il figlio ''Luogotenente Generale del Regno'' in base agli accordi tra le varie forze politiche che costituivano il [[Comitato di Liberazione Nazionale]], che prevedevano di «congelare» la questione istituzionale fino al termine del conflitto. Umberto, dunque, esercitava di fatto le prerogative del sovrano senza tuttavia possedere la dignità di re, che rimase a Vittorio Emanuele III, rimasto in disparte a [[Salerno]]. Grazie agli approvvigionamenti ottenuti nell'inverno tra il 1944 ed il [[1945]] in primavera gli alleati poterono lanciare l'offensiva contro l'esercito tedesco sfondando in più punti la [[Linea Gotica]] portando gli alleati alla liberazione il [[21 aprile]] 1945 di [[Bologna]]. L'arrivo degli alleati a [[Milano]] fu anticipato dalla insurrezione partigiana proclamata dal [[Comitato di Liberazione Nazionale|CLN]] il [[25 aprile]], questa data sarà poi scelta come festività nazionale per ricordare la liberazione. Il 28 aprile, Mussolini [[Morte di Benito Mussolini|venne fucilato]] e il suo cadavere esposto alla folla a Milano in [[piazzale Loreto]] il giorno successivo. Le truppe nazi-fasciste capitolarono il [[29 aprile]] 1945, ed il [[2 maggio]] il comando tedesco firmò a [[Caserta]] la resa delle sue truppe in [[Italia]] e per procura anche la resa formale dei reparti della RSI.