Questione giottesca: differenze tra le versioni

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==La serializzazione: l'uso di "patroni"==
Il problema della normalizzazione si risolveva talvolta anche grazie all'uso di particolari artifici, dei quali solo recentemente si è accertata l'esistenza. Nei documenti di archivio fra il Tre e il Quattrocento si trova spesso la menzione dei cosiddetti ''patrones'', che sono stati interpretati come figure sagomate e disegni su carta oleata o cerata (resa quindi trasparente) che facessero da guida nella realizzazione di vari elementi quali figure umane, elementi architettonici modulari, partiti decorativi, eccetera. Si hanno varie menzioni in tutta Europa di questi "patroni" dall'Inghilterra alla Francia all'Italia, dove nei documenti si ordinano materiali per realizzarli o si assumono manovali per crearli.
 
[[Cennino Cennini]] e alcuni [[ricettari]] dedicano capitoli alla creazione della carta oleata trasparente. In almeno due occasioni inoltre furono scoperti durante alcuni lavori di restauro dei fogli di carta sagomata antichi lasciati in [[buche pontaie]] (nell'[[Abbazia di Pomposa]] e nel [[Cappellone di San Nicola]] a [[Tolentino]] tra il [[1959]] e il [[1964]]), anche se il mancato riconoscimento del valore dei reperti ha fatto sì che andassero dispersi: si doveva trattare infatti, in antico come all'epoca dei ritrovamenti, di oggetti privi di un qualsiasi ''appeal'' artistico, strumenti d'uso soggetti a un automatico deterioramento per logorio durante i lavori.