Commerciante (diritto commerciale): differenze tra le versioni

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Nel sistema adottato dal [[Codice di commercio]] [[Francia|francese]] del [[1807]], tuttora in vigore, poi imitato da altri ordinamenti di [[civil law]], il '''commerciante''' è la [[persona fisica]] o [[persona giuridica|giuridica]] che esercita atti di commercio per professione abituale, alla quale il [[diritto commerciale]] conferisce uno [[status]] particolare.
 
Gli ''atti di commercio'', di cui nei codici di commercio, ad imitazione di quello francese, si trovano dettagliati elenchi, sono in generale caratterizzati dalla natura speculativa, ossia dell'essere diretti al conseguimento di un [[profitto]] (non sono, quindi, limitati alla sola compravendita di merci, attività del [[Commercio|commerciante]] nell'accezione comune del termine). Tali atti sono disciplinati dal diritto commerciale - che può [[deroga]]re alla disciplina generale del [[diritto civile]] - se compiuti tra commercianti, secondo il modello francese, o anche se una sola delle [[parte (diritto)|parti]] lo è (cosiddetti ''atti unilateralmente commerciali''), secondo il modello tedesco.<ref>Tale modello, introdotto Codice generale tedesco di commercio (ADHGB) del 1861, fu seguito anche dal Codice di commercio italiano del 1882, mentre il Codice del 1865 aveva seguito quello francese</ref>
 
Dallo status di commerciante derivano [[situazione giuridica soggettiva|situazioni giuridiche soggettive]] tanto attive quanto passive, come l'obbligo di tenere le [[scrittura contabile|scritture contabili]] e l'assoggettamento al [[fallimento (diritto)|fallimento]] e alle altre [[procedura concorsuale|procedure concorsuali]] (ma in alcuni ordinamenti, come quello [[Germania|tedesco]], sono assoggettati al fallimento anche i non commercianti).