Doping: differenze tra le versioni

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==Regolamento==
I regolamenti sportivi vietano il doping, specificando strettamente le tipologie e le dosi dei farmaci consentiti, e mettono per iscritto l'obbligo per gli atleti di sottoporsi ai ''controlli antidoping'', che si effettuano mediante l'analisi delle urine e in alcuni casi anche del sangue (controlli incrociati). Gli atleti che risultano ''positivi'' alle analisi (negli ultimi anni si preferisce l'espressione ''non negativi'') vengono squalificati per un periodo più o meno lungo; nei casi di recidiva si può arrivare alla squalifica a vita. Il [[ComitatoÈ Olimpicopunibile Internazionale]]sia (COI)l'atleta hache istituitofa un'appositauso agenziadi sostanze dopanti, lasia il [[WADAmedico]], che sile occupaprescrive dellao lottasomministra, alsia chi fa commercio dei [[farmaci]] dopingvietati.
Negli ultimi anni in [[Italia]] e altri paesi il doping è diventato un [[reato]], sotto la fattispecie della [[frode sportiva]].
 
È del [[14 dicembre]] [[2000]] la legge n. 376 "'''Disciplina della tutela sanitaria delle attività sportive e della lotta contro il doping'''"<ref>[http://www.camera.it/parlam/leggi/00376l.htm Legge 14 dicembre 2000, n. 376] «Camera.it»</ref> che consente un'individuazione più precisa del fenomeno doping e permette di colpire più efficacemente una pratica che in precedenza era sanzionabile solo sul piano sportivo. È punibile sia l'atleta che fa uso di sostanze dopanti, sia il [[medico]] che le prescrive o somministra, sia chi fa commercio dei [[farmaci]] vietati.
 
Il [[23 ottobre]] [[2007]] viene approvata l'introduzione del [[passaporto biologico]], un documento che registra il profilo personale (valori del sangue e delle urine) di ciascun [[ciclista]].<ref>[http://www.gazzetta.it/Ciclismo/Primo_Piano/2007/10_Ottobre/23/passaporto_2310.shtml Doping, approvato il passaporto biologico] «Gazzetta.it», 23 ottobre 2007</ref>