Erodiano: differenze tra le versioni

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|Nome = Erodiano
|Cognome =
|PostCognome =, in [[lingua greca|greco]] 'ΗαοδιανόςἩρωδιανός,
|Sesso = M
|LuogoNascita =
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|Nazionalità = greco antico
|PostNazionalità =
|FineIncipit =fu unoun [[funzionario]] e [[storico]] grecodi [[lingua greca]]. anticoFu autore di una storia degli [[Impero romano|imperatori romani]] (''Storia dell'Impero dalla morte di Marco Aurelio'') che va dalla morte di Marco Aurelio ([[180|180 d.C.]]) a quella di [[Balbino]] ([[238]])
}}
==Biografia==
Nativo didella [[Alessandria d'EgittoSiria]] o, forse delladi [[SiriaAntiochia]], piùoppure precisamenteancora di [[AntiochiaPergamo]] o della [[Bitinia]], Erodiano venne a [[Roma]] per assumere una carica pubblica. Nel [[192]] e nel [[204]] era nell'[[Urbe]], ove assistette agli spettacoli celebrati in quegli anni da [[Commodo]] e da [[Severo]].
===L'opera===
Egli è noto come autore della ''Storia dell'impero dopo Marco Aurelio'' (''Τῆς μετὰ Μάρκον βασιλείας ἰστορίαι''), in otto libri, che narrano in una lingua greca semplice e chiara, esemplata su [[atticismo|modelli attici]], 59 anni della storia imperiale, dal [[180]], anno della morte di [[Marco Aurelio]], al [[238]]. La struttura dei libri è la seguente:
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Erodiano si vanta di aver utilizzato principalmente fonti verbali, esperienze dirette e testimoni oculari, ma nell'opera sono a volte evidenti dei riferimenti a fonti letterarie, tra cui certamente la ''[[Storia romana (Cassio Dione)|Storia romana]]'' di [[Dione Cassio]]. Egli è anche l'unico storico che attraverso alcuni scritti ci informa verso la metà del terzo secolo di un bandito di nome Materno, interessante poiché rari sono gli scrittori che si dedicano alle persone del popolo. La sua narrazione riesce quasi sempre piatta e priva di vigore.
 
Dal momento che Erodiano narra fatti di cui dice di essere stato testimone nel corso della sua vita, è verosimile pensare che si accinse al suo lavoro dopo il [[238]], quando doveva avere un'età press'a poco di 70 anni, probabilmente sotto l'impero di [[Filippo l'Arabo]].
 
L'opera fu tradotta in [[lingua latina|latino]] da [[Angelo Poliziano]] nel [[1493]].