Gisulfo II di Salerno: differenze tra le versioni

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===Nomina a co-reggente===
 
Gisulfo II di Salerno, ancora giovanissimo, fu nominato co-reggente dal padre ([[1042]]), proprio mentre [[Guglielmo Braccio di Ferro]], a [[Melfi]], da tutti i Normanni era eletto Capo supremo e si rivolgeva a suo padre Guaimario ed a [[Rainulfo Drengot]], Conte di Aversa, proponendo ad entrambi un’alleanza alla pari. Guaimario offriva il riconoscimento ufficiale, con Rainulfo e Guglielmo si recava a Melfi e riuniva una assemblea dei baroni Longobardi e Normanni, che terminava al principio del [[1043]]. In questo parlamento generale, Guaimario riconfermò il titolo di Conte a Rainulfo e garantì agli Altavilla il dominio sulla Puglia, creando di fatto una nuova Contea affidata a Guglielmo. L'imperatore [[Enrico III del Sacro Romano Impero|Enrico III]] convocò per il [[3 febbraio]] [[1047]] la [[Conferenza di Capua]], con [[Guaimario IV di Salerno|Guaimario V di Salerno]], e legittimò i possessi acquisiti dalle famiglie normanne: a [[Drogone d'Altavilla]], successo al fratello Guglielmo, conferì l'investitura e lo rese suo vassallo e Conte di tutti i Normanni di Apulia e Calabria. L’Imperatore inoltre distaccò da Salerno il Principato di Capua e lo restituì al legittimo [[Pandolfo IV di Capua|Pandolfo IV]].
Gisulfo partecipa fin da giovane alle conquiste del padre [[Guaimario IV]], che nel 1035 conquista [[Sorrento]] e ne affida il ducato al fratello Guido, nel 1038 ottiene dall'imperatore Corrado II il [[Principato di Capua]], mentre al suo alleato Rainulfo Drengot, normanno, viene attribuito il titolo di conte di Aversa con legame di vassallaggio verso Salerno. L'anno successivo Guaimario IV ottiene il riconoscimento della sovranità su [[Amalfi]] e nel 1040 su [[Gaeta]], mentre il Duca di Napoli, [[Giovanni V di Napoli|Giovanni V]], si riconosceva suo vassallo alla fine del 1041. Nel 1042, a richiesta dei suoi alleati normanni, approva l'elezione a [[Contea di Puglia|conte di Puglia]] di [[Guglielmo Braccio di Ferro]], ottenendo in cambio, l’anno successivo, l'acclamazione a [[Conti e duchi di Puglia e Calabria|Duca di Puglia e Calabria]], in aperta opposizione alle rivendicazioni bizantine su quei territori.
 
Gisulfo II di Salerno, ancora giovanissimo, fu nominato co-reggente dal padre ([[1042]]), proprio mentre [[Guglielmo Braccio di Ferro]], a [[Melfi]], da tutti i Normanni era eletto Capo supremo e si rivolgeva a suo padre Guaimario ed a [[Rainulfo Drengot]], Conte di Aversa, proponendo ad entrambi un’alleanza alla pari.
 
Gisulfo II di Salerno, ancora giovanissimo, fu nominato co-reggente dal padre ([[1042]]), proprio mentre [[Guglielmo Braccio di Ferro]], a [[Melfi]], da tutti i Normanni era eletto Capo supremo e si rivolgeva a suo padre Guaimario ed a [[Rainulfo Drengot]], Conte di Aversa, proponendo ad entrambi un’alleanza alla pari. Guaimario offriva il riconoscimento ufficiale, con Rainulfo e Guglielmo si recava a Melfi e riuniva una assemblea dei baroni Longobardi e Normanni, che terminava al principio del [[1043]]. In questo parlamento generale, Guaimario riconfermò il titolo di Conte a Rainulfo e garantì agli Altavilla il dominio sulla Puglia, creando di fatto una nuova Contea affidata a Guglielmo. L'imperatore [[Enrico III del Sacro Romano Impero|Enrico III]] convocò per il [[3 febbraio]] [[1047]] la [[Conferenza di Capua]], con [[Guaimario IV di Salerno|Guaimario V di Salerno]], e legittimò i possessi acquisiti dalle famiglie normanne: a [[Drogone d'Altavilla]], successo al fratello Guglielmo, conferì l'investitura e lo rese suo vassallo e Conte di tutti i Normanni di Apulia e Calabria. L’Imperatore inoltre distaccò da Salerno il Principato di Capua e lo restituì al legittimo [[Pandolfo IV di Capua|Pandolfo IV]].
 
Il Papa [[Leone IX]] al principio di [[luglio]] [[1051]] dichiarò decaduta la Stirpe Longobarda in [[Benevento]] ed affidò ad un (proprio) Rettore il governo della Città. Qui il Pontefice convocò Drogone d’Altavilla e Guaimario V, affinché garantissero la sicurezza di Benevento ed impose il giuramento di sottomissione a Guaimario ed al genero, Drogone, il secondo Conte di Puglia. Il Papa si recò con Guaimario a Salerno.