Giovanni Francesco Sagredo: differenze tra le versioni

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Giovanni Francesco Sagredo nacque a Venezia da Niccolò e Cecilia Tiepolo il 19 giugno del [[1571]]. Conobbe Galilei probabilmente a Venezia dove lo scienziato spesso si recava provenendo da Padova. I due forse s'incontrarono nel circolo di intellettuali (il "ridotto Morosini") presso il palazzo sul [[Canal Grande]] dei fratelli Morosini <ref>Cfr. [[Andrea Morosini]] in Dizionario Biografico – Treccani</ref> o forse Sagredo avrebbe conosciuto Galilei seguendone le lezioni private.
 
Portato per la ricerca scientifica Sagredo studiò [[ottica]], [[termometria]] e in particolare ebbe grande interesse per i fenomeni legati al [[magnetismo]]. Galilei gli aveva mandato delle [[calamita|calamite]] armate <ref>Erano calamite rivestite con fasce di ferro disposte in modo tale da accrescere l'[[attrazione]].</ref>, usate da lui stesso nei propri intensi studi sui magneti (1600-1609) che affascinavano Sagredo che riferiva in una lettera a Galilei di voler scrivere a William Gilbert (1544-1603), autore del ''De Magnete'' (Londra, 1600), per «avere la sua amicitia» <ref>''Atti e memorie dell'Accademia galileiana di scienze lettere ed arti in Padova'', Volume 120,Parte 3, p.29, l'Accademia, 2007</ref>. Galilei stesso si attivò affinché il Granduca di Toscana Ferdinando I (1549-1609) acquistasse per una notevole somma di denaro una potente calamita per donarla a Sagredo.
 
Sagredo intervenne spesso a favore di Galileo raccomandando ai Riformatori dello Studio di Padova che gli aumentassero lo stipendio, garantì i prestiti che aveva chiesto per la dote delle sorelle e ospitò il suo amico nei suoi possedimenti in Cadore e nel suo palazzo veneziano per assistere a feste e regate e lo invitò nella città fortificata di Palmanova dove aveva l'incarico di tesoriere (1605-1607).